(Adnkronos) - "Vai a casa", "Non mollare Beppe!", e ancora, "Il problema non sono le mani ma la coscienza". Nel giorno dopo il discorso in Consiglio comunale di Giuseppe Sala, indagato nell’inchiesta sull’urbanistica che sta scuotendo Palazzo Marino, la vera arena politica è sui social. Tra Instagram, Facebook e X, il flusso di reazioni di leoni da tastiera e sostenitori convinti, è continuo e il sindaco di Milano viene alternativamente incoronato come "visionario" e seppellito sotto accuse di cinismo e opacità. C'è chi lo accusa di essere "incollato alla sedia con l’attack", chi lo paragona a Pinocchio, chi invoca le sue dimissioni con "le calze arcobaleno bene in vista", in riferimento alla celebre fotografia del 2019 che immortalava il primo cittadino con dei calzini arcobaleno per sostenere i diritti Lgbtq+ in occasione del Pride. E poi ancora: "Vergognati e dimettiti", "Il peggior sindaco che Milano abbia avuto negli ultimi trent’anni", sono tra le frasi più gettonate. E qualcuno incalza: "Richiamate Albertini".
Molti criticano il tono scelto da Sala in Aula, in particolare la frase "le mie mani sono pulite", che qualcuno giudica "orrenda e abusata". "Io ci credo, ma in Consiglio comunale si deve rispondere delle responsabilità politiche, non penali. E onestamente Sala ne ha di enormi. Milano ha perso il controllo di sé". Un altro aggiunge: "Il problema non sono le mani, sono sicuro che siano pulite. Il problema è la coscienza ad essere sporca". Ma accanto a critiche e dissenso, c’è una porzione consistente di cittadini che difende a spada tratta il sindaco. C’è chi lo incoraggia: "Non mollare Beppe, non c’è nulla sotto, solo l’invidia per una Milano lontana dal resto d’Italia", chi assicura che "Milano è stupenda da quando ci sei tu" e chi si mette in cattedra: "Solo gli ignoranti non riconoscono che un’indagine non equivale a una condanna".
Altri vanno oltre il merito giudiziario e lo ringraziano per aver trasformato la città: "Ha portato l’avanguardia, modelli culturali che sono il futuro" fanno notare, e "Possiamo solo ringraziarlo per l’instancabile lavoro che ha fatto per la nostra città. Avanti tutta, falli schiattare”. Tra i più caustici, qualcuno ironizza in merito all'indagine: "E' un po' come quello a cui hanno rifatto casa e non lo sapeva…". Tra i vari commenti sul profilo Instagram del sindaco il sentimento diffuso non è tanto la rabbia, quanto la sfiducia: c’è chi crede ancora nel 'modello Milano' e chi pensa che sia stato costruito a misura di pochi fortunati. '"Basta conoscere la città per notare lo scempio architettonico che avete portato avanti - rimarca un utente - l’hai fatta diventare una Milano per ricchi, Beppe. Né bella né accessibile”.