Attualità - 07 luglio 2025, 18:20

Lago d’Orta sotto assedio: trovate microplastiche in quantità allarmanti VIDEO

Goletta dei Laghi lancia l’allarme: nel Cusio individuati 17 tipi di polimeri. Legambiente chiede misure urgenti per monitorare e contrastare l’inquinamento nei bacini lacustri italiani

Lago d’Orta sotto assedio: trovate microplastiche in quantità allarmanti VIDEO

Le microplastiche non risparmiano neanche i laghi. Il campanello d’allarme arriva dal Lago d’Orta, il più occidentale dei grandi laghi prealpini italiani. Nei campionamenti fatti lungo sponda piemontese, è stata riscontrata la presenza di 17 differenti polimeri e una concentrazione media di microplastiche compresa tra 0,04 e 1,58 particelle/m3, valori coerenti con la media di microplastiche risultanti nei laghi italiani monitorati in questi anni da Legambiente.

A fare un punto è Goletta dei Laghi di Legambiente che oggi apre il primo giorno di tappa in Piemonte presentando i dati dello studio dal titolo “Monitoraggio delle microplastiche nel Lago d’Orta” realizzato da Arpa Piemonte in collaborazione con Enea e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. I campionamenti sul Lago d’Orta sono stati realizzati nel 2022 (maggio e ottobre) e nel 2023 (giugno e ottobre) per determinare la tipologia e l’abbondanza delle microplastiche lungo tre transetti. Tra le microplastiche più trovate: il polietilene (da un minimo del 46% nella campagna del giugno 2023 ad un massimo del 91% nella campagna dell’ottobre 2022); il polipropilene (percentuale minima del 7% nell’ottobre 2022 e massima del 47% nel giungo 2023), la poliammide rilevata, seppur in presenza minore, in tutti i campionamenti (da <1% a 6,7%).

I dati sono stati presentati questa mattina nel corso dell’evento nazionale “Stato dell’arte e proposte nello studio della dispersione delle microplastiche: quali tecnologie? Quali prospettive?” organizzato a Pella, in provincia di Novara, da Goletta dei Laghi per i 20 anni della campagna e che ha visto confrontarsi esperti, studiosi del settore e rappresentanti dell’associazione. Tra i presenti il Ceo Fantini Rubinetti, l’Arpa, l’Università Politecnica delle Marche, Università degli Studi di Milano, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Mase, Iss, Cnr, Enea, Novamont. Ad aprire la giornata la dimostrazione in barca organizzata da Legambiente per spiegare come vengono effettuati i monitoraggi e come viene utilizzata la manta.

In Italia Legambiente proprio con Goletta dei Laghi ha realizzato, nel 2016, la prima campagna di monitoraggio su scala nazionale delle microplastiche nei laghi grazie alla preziosa collaborazione avviata con ENEA. Diversi i bacini lacustri monitorati in questi dieci anni – da quelli subalpini (Garda, Iseo, Como, Maggiore e Lugano) a quelli dell’Italia centrale (Bracciano, Trasimeno e Piediluco), fino a quelli più piccoli (Cavazzo, Matese) e costieri (Lago di Paola, laguna di Varano); abbiamo inoltre collaborano con altri importanti istituti di ricerca quali l’Irsa-Cnr e Università degli Studi di Milano, partecipando alla definizione di protocolli di monitoraggio e raccolta dei campioni, e contribuendo a diverse pubblicazioni scientifiche.

Grazie al lavoro preliminare fatto da Legambiente ed Enea su un esteso numero di laghi italiani, fino a quel momento ancora poco studiati sotto questo aspetto, e ai dati preliminari raccolti, nel 2018 è nato il progetto Life Blue Lakes che ha permesso (fino al 2023) di lavorare in modo più strutturale e ampio sulla tematica, con percorsi partecipati per le amministrazioni lacustri, azioni di sensibilizzazione e proposte per migliorare la governance, coinvolgimento (cosmetiche, tessili, di pneumatici) protocolli per tecnici degli impianti di depurazione e potabilizzazione, e un lavoro ampio e strutturato in collaborazione con le Arpa regionali per definire un protocollo di monitoraggio efficace.

I monitoraggi eseguiti in questi dieci anni hanno evidenziato la presenza ubiquitaria di microparticelle in tutte le acque analizzate, ma anche la necessità dell’avvio di programmi di monitoraggio strutturali e l’urgenza di avviare le misure di contrasto al fenomeno già a partire dalle informazioni a disposizione, che andranno sicuramente approfondite con ulteriori studi nei prossimi anni. Nonostante anche il campo normativo abbia visto rapidi e promettenti aggiornamenti sul tema, serve un netto cambio di passo per arrivare a un’efficace azione di prevenzione per ridurre la presenza di microplastiche nelle acque.

10 proposte: di fronte a questa fotografia, Legambiente sottolinea l’urgenza di definire e mettere in campo delle priorità d’azione condivise e su più livelli. Dieci le proposte presentate oggi dall’associazione ambientalista e indirizzate a decisori politici, istituzioni e aziende. Tra le priorità principali c’è l’importanza di migliorare ed efficientare il sistema di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti, di introdurre un monitoraggio obbligatorio e strutturale delle microplastiche, di colmare al più presto quei ritardi normativi accumulati in questi anni (devono ancora entrare in azione il decreto Salvamare e la direttiva SUP), ma occorre anche puntare su innovazione di prodotti e materiali, e sostenibilità ambientale.

“Quando realizzammo le prime campagne di monitoraggio sui laghi italiani nel 2016, si sapeva ancora molto poco di questa tipologia di inquinamento degli ecosistemi lacustri del nostro Paese – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente -. Oggi il problema è sotto gli occhi di tutti, ed è praticamente ubiquitario. La loro presenza è stata rilevata in oceani e mari, acque interne, criosfera, suolo e atmosfera. Per questo, oltre a implementare e rendere uniformi su tutto il territorio le attività di monitoraggio pubblico, è urgente quanto prima introdurre soluzioni condivise e a più livelli. La comunità scientifica, le istituzioni e le imprese sono chiamate a collaborare per sviluppare metodologie di monitoraggio efficaci e per definire politiche normative adeguate. Per questo oggi abbiamo presentato un pacchetto di interventi che vanno proprio in questa direzione”.

“Il lago d’Orta - aggiunge Alice Di Marco, presidente di Legambiente Piemonte – è tra le mete piemontesi turistiche più apprezzate. Parliamo di un territorio che conta otto aree protette, otto Comuni rivieraschi e 26 centri disseminati nella regione Cusiana. In ambienti circoscritti come quelli dei laghi è, dunque, importante creare connessioni fra i vari attori e cercare di mettere in campo azioni, norme, regolamenti comuni quanto più condivisi. Anche la pratica della messa in rete e condivisione delle buone pratiche con risvolti positivi può essere un passo importante per la diffusione di norme e comportamenti efficaci. In questi anni, ad esempio, non sono mancate azioni positive: nel 2019 è stato siglato il Contratto di Lago del Cusio tra associazioni, enti, istituzioni per preservare l’integrità di un territorio, rendendolo sempre più vivibile e attrattivo. Nel 2022 è nato l’osservatorio Cusio, nell’ambito del nostro progetto Bellezza Italia, inteso come luogo di ricerca dove trovare soluzioni scientifiche innovative e attuare pratiche di sostenibilità ambientale all’avanguardia”.  

Impatti sull’ambiente e quadro normativo: L’evento di oggi è stata anche l’occasione per parlare degli impatti che le microplastiche hanno sull’ambiente e fare un punto sul quadro normativo. Secondo recenti studi esistono evidenze che dimostrano come le microplastiche possano essere in grado di rallentare la crescita del fitoplancton​​; rendere il suolo meno fertile​​; e che possano accelerare lo scioglimento di neve e ghiaccio, diminuendone l’effetto albedo ed accelerando l’effetto dei cambiamenti climatici​.  Sono però ancora da chiarire gli effetti negativi dovuti al potenziale trasferimento degli inquinanti contenuti dalle microplastiche dallo stomaco dei pesci ad altri tessuti, e dai frammenti stessi inalati o ingeriti dall’uomo. 

D’altro canto, il quadro normativo europeo e nazionale su questa tematica in questi anni si sta aggiornando e concretizzando, nonostante lentezze e ritardi. Nel 2008 la Direttiva Quadro sulla Strategia per l'ambiente marino includeva le microplastiche come descrittore per lo stato delle acque marine. Le recenti revisioni della Direttiva sulle acque reflue (2024/3019), della Direttiva Quadro Acque (2000/60) e quella dedicata alle acque destinate al consumo umano (2020/2184), stanno inserendo o hanno di fatto già inserito le microplastiche come indicatori o come inquinanti emergenti da introdurre tra quelli monitorati, dopo la messa a punto di metodologie standard per il loro monitoraggio. Infine, è sotto il vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio, la proposta di restrizione stilata dall’Echa, relativamente alle microplastiche intenzionalmente aggiunte ai prodotti immessi sul mercato. 

A queste, si aggiungono poi i progressi significativi nella mitigazione delle emissioni di microplastiche che si possono ottenere grazie alle misure guidate da altri obiettivi di politica ambientale, come quelli che riguardano la mitigazione del cambiamento climatico, la promozione di una produzione tessile di migliore qualità e di più lunga durata, la legislazione sulla qualità dell’aria e il miglioramento dei sistemi di trattamento delle acque e soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions) pensati per gestire il rilascio di altri inquinanti e le inondazioni, ad esempio.  

“Nello scenario attuale, i progetti territoriali interdisciplinari, con al centro la qualità, la salute e la resilienza dei suoli e delle acque, acquistano sempre maggiore rilievo. L’innovazione partecipata applicata ai progetti locali può permettere di connettere diverse filiere, settori, stakeholders, saperi e tecnologie, e coinvolgere soprattutto le comunità, con ricadute non solo ambientali, economiche e sociali, ma anche culturali. In questo contesto, Novamont, società di Versalis (Eni), supporta iniziative come quelle di Goletta Verde e Goletta dei Laghi di Legambiente che permettono di monitorare lo stato degli ecosistemi, sperimentare e misurare l'efficacia di nuove tecnologie, informando e coinvolgendo le comunità e stimolando le stesse istituzioni. Un impegno che riflette la missione di Novamont, società B-Corp e realtà di riferimento nel settore della bioeconomia circolare, da sempre dedicata allo sviluppo di bioprodotti biodegradabili e compostabili attraverso la costruzione di filiere locali integrate volte a massimizzare l’efficienza delle risorse”, dichiara Catia Bastioli, ad Novamont.

Prossimi eventi di Goletta dei Laghi in Piemonte: Martedì 8 luglio a Torino ore 9.30 il Forum Acqua organizzato da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta presso il presso il Museo Regionale delle Scienze Naturali, in via Via Accademia Albertina 15. Si parlerà dell’importanza della tutela degli ecosistemi lacustri e saranno presentati i dati di monitoraggio di Goletta dei Laghi sulla qualità delle acque dei bacini lacustri piemontesi (Laghi di Avigliana, Lago di Viverone, Lago d’Orta, Lago San Michele, Lago Maggiore). A seguire la consegna delle Cinque Vele Legambiente e Touring Club Italiano. Mercoledì 9 luglio dalle ore 9.30 traversata sul Lago Maggiore dal porto di Laveno con le imbarcazioni storiche di vele d’epoca. Infine, sabato 12 luglio dalle ore 9.00 iniziative in contemporanea per la tutela delle acque presso la Spiaggetta Baia Grande del Lago Grande di Avigliana.

Emilio Bianco portavoce Goletta dei Laghi

Jacopo Fogola Arpa Piemonte

 

comunicato stampa

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