Bocciato, al termine del primo anno d’attività, da Forza Italia, il sindaco Giandomenico Albertella, definito “sindaco delle code, delle tasse, dell’incuria” in materia di strade e verde. Il 25 giugno 2024 “quando fu proclamato sindaco, ci siamo detti: lasciamolo lavorare”: esordisce Mirella Cristina, capogruppo in Consiglio comunale.
“A un anno di distanza – prosegue – facciamo il punto riferendo non solo le valutazioni del nostro direttivo provinciale ma anche le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini”. “Da giovane cittadino – aggiunge Samuele D’Alessandro - prima che da giovane consigliere comunale, registro come Albertella non abbia mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale. Il Maggiore doveva diventare un punto di riferimento per i giovani, dove potessero ballare e organizzare eventi. Aveva parlato di una tensostruttura che non s’è vista. C’è un milione e mezzo stanziato per l’ex Artigiana ma non hanno ancora spiegato come intendono utilizzarlo. In quest’assoluta mancanza di spazi, i giovani delle scuole medie superiori cittadine, nelle chat wattsup finalizzate a festeggiare la fine dell’anno scolastico hanno finito per trovarsi comunque all’esterno del Maggiore. Un’indicazione della quale, finora, l’Amministrazione non ha tenuto conto”.
“Questo sindaco – riprende Cristina – già nei primi 4 mesi ha chiuso le porte di Palazzo di città ai verbanesi (si entra soro dopo aver suonato il campanello, come rilevato in un’interpellanza anche dall’ex sindaco, Silvia Marchionini, ndr). Ha sciolto d’imperio il Consiglio di quartiere Verbania est solo perché il presidente non gli era gradito. E’ di questi giorni la riapertura alla sosta di piazza Adua, chiedo: il Consiglio di quartiere (Verbania ovest, ndr) è stato coinvolto?”.
Secondo Cristina, Albertella “non s’assume le responsabilità che gli competono, le scarica sull’Anas o, peggio, sugli uffici. Non s’è dimostrato in grado di gestire il cantiere di piazza Ranzoni. Ha revocato troppo tardi il contratto con la ditta assegnataria dell’appalto senza tener conto degli interessi delle imprese locali che avevano stipulato contratti con essa. La fine lavori s’avvicina pericolosamente al termine superato il quale la città perderebbe il contributo Pnrr (fine marzo secondo le ultime dichiarazioni a mezzo stampa, 3 mesi prima di fine giugno, ndr). Dei ristori promessi, dopo aver dimezzato i 100 mila euro lasciati in eredità dalla precedente Amministrazione, sono riusciti a erogarne solo 12.000. Questo sindaco s’è detto solidale con i lavoratori ma non è riuscito a salvare quelli della Barry Calebaut. Strade e verde sono in stato d’incuria. Da architetto, ch’è la sua professione, non è nemmeno riuscito a redigere una revisione del Piano regolatore (revocata quella della giunta precedente s’è tornati al vecchio Prg, ndr). Ha aumentato la Tari a famiglie, bar e ristoranti anziché destinare al maggior costo del servizio l’Imposta di soggiorno come suggerito dalle minoranze consiliari. Bene l’inversione del senso unico a Suna che stava nel nostro programma, molto meno la decisione di realizzare una nuova rotonda alla Beata Giovannina che finirà col paralizzare di nuovo il traffico”. In conclusione, rivolta ai giornalisti: “Cos’ha fatto in un anno per lo sviluppo della città? Non ditemi il Trenino della Bellezza!”