Scoperto un “cold case” dai carabinieri della stazione di Cannobio. Una decina di giorni fa i carabinieri di Cannobio avevano arrestato in flagranza di reato un uomo dopo che, con la scusa di farsi cambiare delle monete per il parcometro, aveva rubato 2mila franchi ad una turista svizzera. In quell’occasione la donna si era accorta quasi subito del furto e l’uomo era stato fermato dai militari. Una volta identificato l’uomo, un 49enne di origini straniere, senza fissa dimora sul territorio nazionale, i carabinieri della locale stazione hanno continuato le indagini su vecchi episodi analoghi avvenuti nello stesso comune e che erano rimasti ad opera di ignoti.
L’attenzione dei militari si è concentrata, in particolare, su un episodio avvenuto lo scorso mese di settembre quando un 77enne, cittadino svizzero, aveva denunciato il furto di 400 euro in contanti da parte di uno straniero di carnagione olivastra. La descrizione fornita dalla vittima in sede di denuncia e il modus operandi corrispondevano a quelli dell’arrestato. In quell’occasione l’indagato, come l’ultima volta, si era avvicinato all’anziana vittima con la scusa di cambiare delle monete e mentre l’ignara vittima si prodigava ad esaudire le sue richieste, questo con artifizi e raggiri gli sottraeva dal portafoglio le banconote.
Così i militari hanno recuperato la vecchia notizia di reato e le immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato davanti al quale era avvenuto il fatto, che erano già state recuperate a suo tempo, ma che non erano state sufficienti a dare un nome a quel soggetto rimasto ignoto.
Il video di sorveglianza dell’anno scorso è stato fondamentale per poter comparare la persona ritratta in quelle immagini con l’uomo arrestato a maggio di quest’anno. Il 49enne infatti indossava gli stessi occhiali da vista che i militari avevano trovato durante la perquisizione. In entrambi gli episodi aveva in mano una cartina stradale ripiegata, che usava per celare le banconote sottratte alle vittime, e poi la fisionomia, il volto e la tecnica erano identiche. In questo modo i carabinieri di Cannobio hanno potuto dare un nome all’autore di quel vecchio caso, denunciando nuovamente per truffa aggravata l’uomo, con diversi precedenti della stessa natura a cui, dopo la convalida dell’arresto, era stato imposto di allontanarsi dalla provincia del Vco con divieto di farvi ritorno.