“Abbiamo una provincia dove l’industria è ancora il comparto con più occupati, 6-7 mila a fronte dei 3 mila del turismo, concorriamo al 23% d del prodotto interno lordo ma abbiamo due problemi: non riusciamo a trovare personale qualificato per la n nostra industria industri 4.0 un po’ per carenza della formazione, molto per la concorrenza del Canton Ticino he ha livelli retributivi per noi non contendibili. Problemi che stiamo cercando di risolvere collaborando con Varese, che patisce la concorrenza d’oltreconfine “. Così, il presidente di Unione Industriale Michele Setaro, ha accolto la vice presidente della Regione Elena Chiorino.
“Secondo i dati più aggiornati – ha proseguito Setaro – i frontalieri sono tra i 7500 e gli 8 mila, negli ultimi anni l’incremento è stato di 3500”. “Capisco il momento – ha risposto Chiorino -, sono qui per ascoltare. In collaborazione con Confindustria stiamo riorganizzando la formazione. Il problema è quanti, una volta formati, avvieranno una loro attività. Stiamo cercando di unire le filiere per orientare la formazione dove c’è più bisogno di mano d’opera perché nessuno si perda una volta completata la formazione o anche prima. Dobbiamo accompagnare che ha terminato la formazione”. Sul frontalierato, ha riconosciuto, la pubblica amministrazione può fare poco: “A 100 euro di aumento in Italia, corrispondono 128 in Svizzera. Dobbiamo trovare il modo di far tornare chi è emigrato”.