T‘’L’organico della Polizia Stradale è passato da 13 mila a 9.500 attualmente in servizio. Stiamo giocando una partita nella quale l’arbitro non c’è quasi più. Hai voglia di modificare il codice della strada e renderlo più severo se poi non c’è chi lo applica. Lo Stato ha chiuso decine e decine di distaccamenti della Polizia Stradale che controllavo strade pericolose come le statali e le provinciali: da Ceva a Borgomanero, da Finale Ligure a Casaleggio, da Lugo di Romagna a Volterra, da Rocco San Casciano a Domodossola. Solo per risparmiare alcune decine di migliaia di euro?’’.
Chi cita Domodossola è l’ex ispettore Tommaso Biserni, presidente dell’Asap (Associazione sostenitori amici della Polizia Stradale) intervistato nella puntata di Report, la nota trasmissione in onda su Rai3. Report ha realizzato un'inchiesta sui morti sulle strade e sulla decisione del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di modificare le norme sull’uso degli autovelox. Trasmissione in cui si evidenzia il venir meno della sicurezza.
Biserni, dicevamo, cita anche la decisione di chiudere diversi distaccamenti della Polstrada sul territorio italiano. Una selta assurda che ha colpito anche Domodossola. Decisione irrevocabile avvenuta a giugno 2021 con la frima dell’allora ministro Luciana Lamorgese, anche se lo smantellamento di Domodossola era iniziato prima con altri ministri.
I cinque agenti in servizio al distaccamento di via Romita avevano ricevuto la notifica del loro trasferimento: chi a Verbania e chi al posto di polizia di frontiera di via Bonomelli a Domodossola.
Veniva così cancellato un distaccamento che controllava le via di comunicazione dell’intera valle, tra cui strade internazionali come la statale 33 e la 337, operando in una zona di confine distante dal capoluogo provinciale.
Un altro esempio dello scarso interesse dello Stato per le periferie come l’Ossola.
Distaccamento che tra l’altro non costava molto poiché ospitato nella struttura di via Romita di proprietà dello Stato, struttura che oggi è semivuota e inutilizzata.
Tutto questo nel silenzio dei politici, anche di quelli che si sono sempre riempiti la bocca sulla specificità montana del Vco.