Sport - 27 marzo 2024, 16:08

Il team Ferdasky conquista il Vatnajokull

Partito da Reykjavik il 6 marzo e con un volo interno fino ad Egilstadir, il Team ha raggiunto il plateau del ghiacciaio

Il team Ferdasky conquista il Vatnajokull

Ce l’hanno fatta: nella serata di giovedì 21 marzo intorno alle 19, dopo 160 km di neve, pioggia e nebbia, il Ferdasky Team ha portato a termine l’attraversata integrale del Vatnajokull. In 14 giorni di avventura, con un unico precedente italiano, Roberto Ragazzi, Stefano Farronato e Roberto Fantoli hanno affrontato le sfide implacabili di una delle più grandi calotte di ghiaccio al mondo, simbolo della fragilità del nostro ecosistema di fronte ai cambiamenti climatici.

Partito da Reykjavik il 6 marzo e con un volo interno fino ad Egilstadir, il Team ha raggiunto il plateau del ghiacciaio, superando una serie di sfide che ne hanno messo alla prova la determinazione e la resistenza. Dalle abbondanti nevicate ai venti impetuosi che hanno imposto anche una sosta forzata di 36 ore in tenda, ogni passo è stato una conquista. "Ogni giorno è stato un'ardua battaglia contro le avverse condizioni climatiche. La Natura sembrava metterci alla prova ad ogni passo, e ogni metro è stato conquistato a fatica – racconta Roberto Ragazzi Team Leader - In un momento di estrema tensione, abbiamo raggiunto con obiettiva fatica il rifugio di Grimsfjall affrontando nel bianco più totale una pendenza scoscesa, minacciata da un sovraccarico di neve da sottovento. Ma proprio quando la situazione sembrava al limite, abbiamo ricevuto un dono inaspettato: una breve finestra di sole che ci ha permesso di valutare con chiarezza la discesa più sicura. È stata l’ unica concessione in un viaggio altrimenti privo di favori dalla Natura".

Accolti all’uscita del ghiacciaio dal Rescue islandese che li ha costantemente monitorati, le guide locali hanno elogiato l'audacia dell'impresa, resa ancor più difficile appunto dalle avverse condizioni meteorologiche. Stringendo la maglia del Cai sezione di Baveno, partner del progetto insieme al Cai nazionale, e sventolando orgoglioso il tricolore insieme ai compagni, Roberto Fantoli aggiunge: "Immersi in spazi infiniti e immensi, ci siamo ritrovati a confrontarci con la grandezza della Natura, realizzando quanto siamo piccoli di fronte alla sua maestosità. È stata un'esperienza che ha messo alla prova non solo il nostro corpo, ma soprattutto la nostra mente. Restare focalizzati e vigili tutto il tempo non ci ha concesso momenti di distrazione; ci siamo concentrati sui dettagli più minuti, attribuendo importanza anche alle cose più semplici. E alla fine, ci siamo resi conto di aver compiuto il viaggio principalmente dentro noi stessi ed è questo il vero tesoro che portiamo a casa: la consapevolezza di aver vissuto un'avventura unica".

Rientrati in Italia domenica 24, il trio si appresta ora a vincere una nuova sfida: in collaborazione con Cimberio Spa e l'Ong Vispe, il Team è impegnato nel progetto charity "From ice for life", che mira alla costruzione di un vitale acquedotto in Burundi. Le donazioni sono aperte e chiunque desideri contribuire può farlo tramite il seguente link.

comunicato stampa

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