Digitale - 02 agosto 2023, 08:42

Economia, il peso della denatalità arriva anche sulle pensioni

Economia, il peso della denatalità arriva anche sulle pensioni

Il calo della natalità è ormai sotto gli occhi di tutti e i suoi numeri toccano anche il settore economico e previdenziale. Per questo il Ministro Giorgetti avverte: “Così nessuna riforma può tenere”

Se il tasso di natalità nel nostro Paese continuasse a essere su questo trend, qualsiasi riforma previdenziale risulterebbe inadeguata. A dirlo non sono solo le statistiche, che parlano di una tendenza ai minimi storici per quanto riguarda la crescita demografica, ma direttamente il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Le sue parole, durante il meeting di Rimini, suonano come un allarme: “Non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi”. Il tema del crollo delle nascite, insomma, è di primaria importanza e merita una riflessione approfondita. Gli ultimi dati dell'elaborazione Open Polis, basati sulle rilevazioni Istat, parlano di un vero e proprio inverno demografico per il nostro paese: 393 mila nuovi nati nel 2022, ovvero il 2% in meno rispetto al 2021, quando si era già arrivati a un record storico dal 1861, anno dell’Unità d’Italia. E l’equazione che deriva da tutto questo è semplice: meno nati vuol dire meno popolazione, ovvero meno lavoratori e quindi meno contribuenti. Con un sistema previdenziale che rischia allora di collassare.

Per questo esperti di economia e anche singoli cittadini sono alle prese con le difficili incognite del futuro, per cercare di mettere al sicuro il proprio domani previdenziale. È in questo panorama che si deve andare a inserire la grande attualità dei fondi pensione e dei PIP. Con questa sigla si indicano i Piani Individuali Pensionistici, un investimento flessibile e personale che ha come obiettivo quello di pianificare il futuro e tutelare il proprio tenore di vita. Negli ultimi tempi questa strada, alternativa e non particolarmente onerosa, si sta facendo strada in una fetta sempre più ampia della popolazione, arrivando a coinvolgere sempre di più anche i giovani lavoratori, quelli che vedono più lontano, e più in difficoltà, il momento della pensione.

Intanto il Governo è al lavoro non solo alla riforma pensionistica, ma soprattutto a un piano di incentivo delle nascite che però farebbe sentire i propri benefici sul medio lungo periodo. "Dovremo cercare di individuare delle risorse per sostenere le famiglie, soprattutto quelle che mettono la mondo figli e quelle che hanno più figli", ha spiegato il Viceministro Maurizio Leo. L’importante, però, è farlo in fretta: il futuro dei lavoratori, infatti, non può aspettare.

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