Riparte “La cura è di casa”, l’assistenza domiciliare agli anziani, con un nome leggermente diverso “La Casa è la cura”. Anche questa volta con un sostanzioso contributo di Fondazione Cariplo, 690 mila euro. “Tra i 17 progetti selezionati su circa 60 presentati, il nostro è quello che ha ottenuto il contributo maggiore”, esordisce Maurizio De Paoli, presidente della Fondazione comunitaria alla presentazione a Villa Fedora. Di un milione l’investimento complessivo (999.999,76) ripartito tra Cariplo, i 3 Consorzi intercomunali servizi sociali della provincia, Auser, GAV e Pro Senectute. Di 3 anni la durata del nuovo progetto.
“Siamo orgogliosi – commenta De Paoli – del fatto che ‘La cura è di casa’ sia diventata un esempio da seguire a livello regionale. Nei tre anni intercorsi tra la conclusione di quel progetto e l’avvio di questo abbiamo continuato a sostenere il servizio anche se con risorse necessariamente più ridotte”.
Platea potenziale del nuovo progetto, aggiunge Aldo Reschigna, presidente del Consorzio servizi sociali del Verbano, “è quel 27.5% di over 65 di popolazione del Vco che, invecchiando, avrà sempre più bisogno di supporto. Abiamo il tasso tra i più alti in Italia e di natalità tra i più bassi ,abbiamo il problema di evitare che il territorio si fermi. Per questo, come Consorzi, abbiamo partecipato a progetti finanziabili col Pnrr di ‘senior housing’. Abbiamo in programma centri diurni per anziani affetti da Alzheimer e Parkinson, due patologie che la ricerca scientifica indica in costante aumento. Tra i primi obiettivi abbiamo quello del servizio sociale 7 giorni su 7, non è che adesso la domenica gli anziani siano abbandonati a sé stessi ma si tratta di dare continuità al servizio”.
In chiusura di presentazione hanno illustrato i dettagli del progetto Claudia Ratti, manager di comunità per il progetto, e Giulia Rodari, Progettista sociale del Consorzio servizi sociali del Verbano. La neo commissaria Cariplo Giulia Margaroli, assente per problemi di salute, ha assicurato tramite De Paoli il suo impegno in seno alla Fondazione per garantire continuità al servizio. Già, perché come “La cura è di casa” anche “La Casa è la cura” ha una durata triennale. Stimolato sull’argomento dai giornalisti presenti, Reschigna ha concluso: “Sarà compito degli enti accantonare in bilancio le risorse necessarie”.