Cultura - 07 maggio 2023, 10:00

Concerto di San Vittore, il 13 maggio lo Stabat Mater di Rossini

La tradizionale esibizione proposta dal Coro Polifonico si svolgerà nella basilica dedicata al Patrono di Verbania

Concerto di San Vittore, il 13 maggio lo Stabat Mater di Rossini

Concerto di San Vittore in occasione della Patronale di Verbania. Si svolgerà il 13 maggio alle ore 21.15 nella Basilica dedicata al Patrono di Verbania. In programma lo 'Stabat Mater' di Gioachino Rossini.

Il concerto, patrocinato dal Comune, è proposto dal Coro Polifonico San Vittore e vedrà l'esibizione del soprano Laura Scotti, del mezzo soprano Raffaella Angeletti, del tenore Massimiliano Pisapia e del basso Oliviero Pari. Al pianoforte Alberto Magagni. Dirige Riccardo Zoja.

“L’evento -sottolineano dal coro polifonico- sarà una ulteriore occasione per ammirare gli interni della Basilica recentemente sottoposti ad un restauro radicale che ne ha portato alla luce tutto il suo concentrato di testimonianze d’arte, impegno, storia e fede”.

“Dopo la trionfale prima del 7 gennaio 1842 a Parigi seguì la famosa esecuzione di Bologna diretta da Donizetti che fu una sorta di celebrazione della gloria del Maestro pesarese. La versione per pianoforte che sarà proposta -spiega il direttore artistico Riccardo Zoja- rappresenta un’indubbia perla nella storia dell’opera trattandosi della prima riduzione ufficiale pubblicata presso le edizioni musicali Brandus a Parigi nel 1853 con l’approvazione dell'Autore. La prima edizione per canto e pianoforte dello Stabat Mater di Rossini ha rappresentato la premessa tipografica di tutte le edizioni successive e ne motiva il grande interesse. Tutta l’ opera è trattata in modo fedelissimo e puntuale rispetto all’originale orchestrale e tutti i suoi contenuti vi sono rappresentati magnificamente. Si conoscono bene tutte le recensioni che videro accusare questo capolavoro di espressioni stilisticamente troppo vicine al melodramma per un testo sacro: ma è altrettanto ben evidente l’inconsistenza di questa critica che il poeta Heinrich Heine stigmatizzò affermando come molti 'piagnucolosi criticastri' trovassero 'troppo mondano' lo stile non comprendendo la 'terribile potenza di dolore sublime' che schiaccia ogni stile 'ammantando il più possibile di fiori il terribile che trabocca dalla Passione di Cristo' temperando 'la sanguinante serietà con la giocosa tenerezza'”.



Redazione

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