Verbania - 12 marzo 2023, 17:00

Storia, presentazione del libro 'La linea sottile. Il fascismo, la Svizzera e la frontiera'

Appuntamento con l'autore Francesco Scomazzon il 17 marzo alla libreria Libraccio

Storia, presentazione del libro 'La linea sottile. Il fascismo, la Svizzera e la frontiera'

Venerdì 17 marzo alla libreria Il Libraccio presentazione del saggio 'La linea sottile. Il fascismo, la Svizzera e la frontiera (1925-1945)"'. Alle 18 Mauro Croce dialogherà con l'autore Francesco Scomazzon.

“Se le frontiere riflettono i rapporti di potere tra Stati -recita la scheda di presentazione del testo- , quale ruolo può avere un confine che separa dittatura e democrazia? E se la democrazia è quella di uno Stato neutrale come la Svizzera, chiamato a confrontarsi e rapportarsi per oltre vent'anni con il fascismo mussoliniano, quel confine rappresenta una netta linea di demarcazione o piuttosto il tratto distintivo di una regione dove le differenze politiche, sociali ed economiche sfumano dando vita a una realtà del tutto peculiare

Negli anni del fascismo l'apparente e invalicabile 'linea sottile' che separa Italia e Svizzera sembra frantumarsi sotto i colpi di una dittatura che finisce per metterne in risalto connessioni e intrecci, elevando quella regione ad area di congiunzioni e smerci, politici ed economici: una calamita per rifugiati, antifascisti e trafficanti che trasforma una periferia del potere in un centro di attrazione e azione. Rocamboleschi traffici, avventurosi andirivieni e clamorose azioni contro il regime fanno da sfondo a un originale palcoscenico dove l'incontro-scontro tra fascismo e democrazia, dittatura e libertà, definisce i rapporti che separano Roma da Berna, l'Italia dalla Svizzera, crocevia di contatti con Francia, Germania e una Spagna martoriata dalla guerra civile. Una 'linea sottile' che è precario equilibrio tra aiuto e profitto, assistenza e tradimento, salvezza e condanna. Sullo sfondo l'ondivaga politica elvetica verso antifascisti, emigranti economici e profughi razziali, stretti tra ambigue accoglienze e devastanti respingimenti: una 'zona franca', quella del confine, campo da gioco per il disordinato apparato poliziesco fascista ma pure fertile terreno di scambi, contatti e riflessioni politiche, destinato a rivelarsi cruciale nel modellare il destino delle future democrazie, nonché dei rinnovati contatti tra l'Italia e la Svizzera del dopoguerra”.

Francesco Scomazzon, dottore di ricerca in Storia contemporanea, si occupa principalmente di relazioni tra Italia e Svizzera negli anni del fascismo e del secondo dopoguerra. Già borsista del Fondo Nazionale Svizzero, collabora con la Fondazione Memoria della Deportazione di Milano ed è membro del Consiglio direttivo dell’Istituto di Storia contemporanea Pier Amato Perretta di Como. È autore di pubblicazioni scientifiche di cui è stato anche curatore. 



Redazione

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