UCRAINI E PACIFISDTI SI DIVIDONO DOPO IL CORTEO
Erano trai 150 e i 200 manifestanti sotto palazzo Flaim alla partenza, poco dopo le 18,30 di ieri, della fiaccolata organizzata dal Comitato per la Pace del Vco nel primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. C’era anche un nutrito gruppo di ucraini che, però, dopo l’arrivo sotto la tettoia dell’imbarcadero vecchio di Intra, s’è separata dal corteo per proseguire la manifestazione in piazza Ranzoni.
Una frattura determinata dai diversi obiettivi dei manifestanti. La pace senza se e senza ma del Comitato per la pace, di Anpi, Cgil e di tutte le altre associazioni aderenti con un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati da una parte, la solidarietà ai connazionali in patria, ai combattenti che si stanno battendo contro i russi e la richiesta alla comunità internazionale, l’Unione europea in particolare, di mantenere le promesse sull’invio di armi dall’altra.
Una frattura sottolineata con dispiacere da Franco Chiodi, presidente provinciale Anpi intervenuto a nome del Comitato per la Pace Vco: “Ci spiace che gli amici ucraini manifestino per conto loro e ci considerino amici di Putin. Non è così, abbiamo ben chiaro chi sia l’aggredito e chi l’aggressore ma non possiamo rassegnarci ad assistere alla morte di tanti ucraini e anche tanti russi senza fare nulla”.
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