Economia - 28 novembre 2022, 15:41

Politica di conservazione sulla riforma del gioco, aspettando la vera riforma

Politica di conservazione sulla riforma del gioco, aspettando la vera riforma

La nuova legge di Bilancio scritta dal Governo Meloni promette di risolvere problemi e spuntare le caselle alla voce priorità in poco tempo. Il lavoro, il caro energia e il giusto sostentamento alle famiglie con reddito basso sono in cima alla lista, ma c'è grande fermento anche nel settore del gioco. 

Nell’ultimo fine settimana le indiscrezioni avevano paventato un aumento pari al 25% della tassa sulle vincite, aspettando la tanto attesa riforma che dovrebbe essere una manna dal cielo per il settore. L’incremento dell’accise sulle vincite rappresenta però un provvedimento che potrebbe ulteriormente colpire la filiera del gioco, che ha dovuto tagliare la forza lavoro negli ultimi anni, come confermano i dati pubblicati da Gaming Report questo mese

Dall’analisi realizzata dal sito specializzato emerge che la crisi economica ha innescato una reazione a catena, la quale ha influito non solo sul taglio del personale, ma anche sul fatturato globale del settore terrestre sceso di ben 31 punti percentuali. Una situazione resa meno pesante dall’exploit del comparto digitale, che ha assistito ad una migrazione progressiva degli utenti dalle sale da gioco classiche alle room online.

La crisi energetica e le aziende in difficoltà rappresentano oggi la priorità della Manovra del Governo, che con 21 miliardi sui totali 35 stanziati dalla medesima, cercherà di contrastare il caro energia e le bollette esose.

La riforma del gioco dovrà attendere ancora, anche se rispetto alla precedente legislatura si vedono spiragli di apertura e comprensione nei confronti della filiera.

Attualmente le previsioni parlano di una proroga onerosa delle varie concessioni riferite agli apparecchi: il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha quantificato il costo per le società concessionarie che si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro annui. 

Tra le proposte di alcuni dei consorzi principali della filiera spiccano, invece, la tassazione sul margine anche per il settore degli apparecchi con una aliquota equa ed in linea con le imposte applicate dagli altri paesi europei dove il gioco è regolamentato; l’aumento delle percentuali di vincita agli utenti con l’obiettivo di rendere più competitiva la raccolta di gioco legale e contrastare l’offerta illegale; e, infine, la tutela dei giochi con maggior propensione all’intrattenimento al fine di sostenere le entrate erariali ed il contrasto al gioco d’azzardo patologico.

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