La delusione è palpabile. Lo si intuisce nel volto tirato e nelle parole: Paolo Marchioni sperava, anzi credeva, di vincere.
"Quando uno partecipa ad una competizione lo fa sempre per vincere, non per partecipare. E' andata male e non possiamo negarlo: i cittadini non ci hanno premiato".
E Marchioni annuncia quello che in tanti pensavano in caso di sua sconfitta. "La mia esperienza politica omegnese termina qui: non farò il consigliere comunale e non sarò parte attiva nella ricostruzione del centrodestra cittadino. Lo faranno altri, io sono pronto per altre sfide professionali e politiche, forte di quanto fatto da amministratore negli ultimi vent'anni. Peccato perchè c'erano dei progetti da portare a termine, che mi auguro non siano cestinati dalla nuova amministrazione cui comunque auguro un buon lavoro. Il fuoco amico, le scissioni interne, la guerra che mi è stata fatta da assessori e consiglieri comunali( riferimento chiarissimo a Rubinelli, Proserpio e Tiziano Buzio ndr), la mania di grandezza di qualche politico( Songa ndr) hanno portato a questo risultato: avranno le loro soddisfazioni per qualche ora, saranno contenti adesso di aver consegnato la città al centrosinistra" conclude Marchioni.





