“La revisione della legge sulla caccia nell'autunno 2020, fallita a causa di un referendum, ha causato la diffusione incontrollata dei lupi in Svizzera (più del 30% annuo) e nell'estate 2021 ha provocato danni importanti al bestiame, soprattutto nelle zone di montagna e alpine”. Lo afferma Germano Mattei, ex deputato ticinese di MontagnaViva e Co-presidente dell’associazione Svizzera per un territorio senza Grandi Predatori.
Che prosegue: “Per la stagione di pascolo 2022, alpeggianti, pastori e gli agricoltori hanno bisogno di assicurazioni e in particolare che nuove misure straordinarie di protezione a supporto del settore siano con urgenza approvate e finanziate. Nelle discussioni in corso con le associazioni, le organizzazioni agricole, i cantoni e la Confederazione, si stanno esaminando le misure da adottare nella prossima stagione in tutte le regioni della Svizzera per sostenere gli allevatori sugli alpeggi.
L'Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), coordina, con altri Uffici federali, le possibili misure da adottare. Secondo la Direttrice dell’UFAM, Katrin Schneeberger, una selezione di misure immediate dovrebbe essere disponibile nella prima metà del mese di maggio 2022 Aiuti che potranno essere richieste, a mezzo dei Cantoni, dagli allevatori, alpeggiatori e dai responsabili dei pascoli alpini.
Il Settore primario accoglie con favore l'approccio proposto dall'UFAM, ma sottolinea che seppure le misure urgenti e d'emergenza forniscono un aiuto e un sostegno concreto, le stesse non cambiano il problema di fondo della diffusione massiccia e incontrollata dei grandi carnivori. In concreto e parallelamente sono necessarie opzioni di regolamentazione efficaci, azioni che devono essere attuate urgentemente nel prossimo futuro con la revisione della legge sulla caccia”.