Una concessione del valore stimato di 21,5 milioni, 20 anni di gestione, canone annuale a base d’asta di 100 mila euro, 1,7 milioni per il rifacimento. Sono i numeri principali dell’operazione per ricostruire il forno crematorio al cimitero di Pallanza. Di recente l’amministrazione del sindaco Silvia Marchionini ha redatto la determina per la gara con cui si cercherà un partner. Prende così forma un progetto di sui si parla oramai da diverso tempo.
La città, infatti, ha bisogno di un impianto più efficiente di quello attualmente in funzione, vecchio di una trentina di anni almeno; ancora nei giorni scorsi si sarebbero verificati guai di natura tecnica. Anche per questo motivo si sta cercando di accelerare il tutto, valutato che la pandemia ha acuito le difficoltà. Del tempio crematorio si era parlato durante uno degli ultimi consigli comunali (nella foto Palazzo Flaim a Intra dove avvengono le riunioni). E non senza polemiche. Se è acclarato che oggi non è in grado di soddisfare le esigenze del capoluogo, è altrettanto vero che probabilmente non si potrà spingere più di tanto.
L’ampliamento del tempio crematorio non coinciderà, almeno in linea teorica, con un aumento smisurato delle pratiche di cremazione stessa. Anche per stoppare le voci contrarie, il primo cittadino ha già in più d’una occasione ribadito che il tetto massimo annuale non dovrà superare quota 900. La questione del numero di cremazioni possibili è in ballo da diversi anni. A sollevare polemiche era stato tra gli altri il consigliere Vladimiro Di Gregorio della Sinistra unita, che aveva gridato il suo secco no all’ipotesi di arrivare a quota 1.800, come avrebbe voluto una parte del Partito democratico (il piano regionale del 2015 ne prevedeva 1.500). Negli ultimi anni, per la verità, il forno crematorio del cimitero di Pallanza ha funzionato a singhiozzo: nel 2018 le cremazioni sono state solo 400. Spesso, come detto, si è reso necessario fermare l’impianto per la necessità di effettuare interventi di manutenzione e diverse famiglie verbanesi si sono rivolte a Domodossola.