Politica - 25 gennaio 2022, 17:34

Nuova legge elettorale regionale, si studia la proposta Mosca

L'ipotesi prevede l'abolizione del listino, doppia preferenza di genere, circoscrizioni provinciali, sostituzione “alla francese” dei consiglieri nominati assessori

Nuova legge elettorale regionale, si studia la proposta Mosca

Abolizione del listino, doppia preferenza di genere, circoscrizioni provinciali, sostituzione “alla francese” dei consiglieri nominati assessori. Al gruppo di lavoro per la legge elettorale, presieduto da Davide Nicco, stamane Michele Mosca (Lega) ha iniziato a illustrare la proposta di legge che ha presentato come primo firmatario.

Mosca ha chiarito che la proposta prevede l’assegnazione proporzionale di 50 seggi, eliminando il cosiddetto listino del presidente, sulla base della popolazione residente nelle circoscrizioni nell’ultimo censimento. “Ho fatto una verifica e il numero di seggi non è cambiato”, ha precisato il consigliere: secondo la proiezione realizzata con il nuovo metodo, alla provincia di Alessandria andrebbero 5 seggi, ad Asti 2, a Biella 2, a Cuneo 7, a Novara 4, a Torino 26, al Vco 2 e a Vercelli 2. “L’unica differenza – ha sottolineato Mosca – è che il Vco passerebbe da 1 a 2 seggi, anche in modo di garantire l’alternanza di genere, cosa impossibile con un solo rappresentante”.

Le opposizioni hanno fatto notare l’assenza di Forza Italia alla riunione. Sia Marco Grimaldi (Luv), sia Giorgio Bertola (M4o) hanno chiesto se almeno su tale proposta la maggioranza sia compatta nel presentarla.

Bertola ha poi obiettato che la sostituzione automatica di chi viene nominato assessore, può portare a un aumento dei costi e un indebolimento della Giunta nei confronti del presidente. Mosca ha chiarito che comunque l’assessore non si dimetterebbe da consigliere, ma sarebbe soltanto sospeso e sostituito: potrebbe rientrare al suo posto di consigliere, nel caso il presidente gli togliesse le deleghe, quindi nessun indebolimento.

Grimaldi ha chiesto un sistema che conteggi i 10 seggi oggi nel listino, in modo da garantire meglio i piccoli partiti, ma Domenico Rossi (Pd) ha sottolineato che comunque una proporzionalità con il numero dei voti presi va preservata. Raffele Gallo (Pd) si è detto non contrario all’impianto della proposta, ma vuole rivedere la questione delle soglie di sbarramento.

Non sono ancora stati affrontati nel dettaglio i temi dell’alternanza di genere, né dello sbarramento. In ogni caso Silvio Magliano (Moderati) ha chiesto di effettuare simulazioni con questo sistema elettorale, sia con sia senza sbarramento.

C.S.

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