Amministrazione - 15 gennaio 2022, 19:20

Dal contenzioso delle “Cure di Ghiffa” potrebbero arrivare 800 mila euro al Comune

La somma sarebbe utilizzata per realizzare alcune opere, tra cui una piazza e un parcheggio

Dal contenzioso delle “Cure di Ghiffa” potrebbero arrivare 800 mila euro al Comune

Ottocentomila euro. È quanto l’amministrazione comunale di Ghiffa, in testa il sindaco Matteo Lanino, sperano di incassare da una vicenda attualmente in corso di svolgimento presso il Tar del Piemonte. Quella somma, infatti, potrebbe arrivare dalla risoluzione del contenzioso in atto tra il Comune e il commissario che ha preso in carico la liquidazione di Cover, l’ex gruppo industriale, da tempo in concordato preventivo, che nel territorio del Vco gestiva, tra l’altro, anche il complesso delle “Cure di Ghiffa” e, soprattutto, le prospettive di recupero del parco annesso (grazie a una variante di Prg mai fatta).

Il contenzioso è finito dinnanzi ai giudici del Tar, ovvero il tribunale amministrativo regionale, cui spetterà prendere una decisione in merito. Si attende di conoscere la data dell’udienza. In caso di “vittoria” da parte del Comune, la somma incassata, che non è altro che la piena disponibilità della fideiussione, potrebbe essere utilizzata per avviare una serie di opere utili, tra cui una piazza e un parcheggio, cui non si riesce a metter mano per la cronica mancanza di fondi che riguarda un po’ tutte le amministrazioni comunali. Vale ricordare che nei primi anni Duemila era avvenuta una parte del recupero del centro benessere ghiffese. Poi, però, il tutto si è bloccato.

Attualmente Matteo Lanino e la sua giunta, dopo l’adozione del nuovo piano regolatore generale, avrebbero escluso la possibilità che il parco delle Cure diventi area edificabile. La destinazione dell’ampio parco resterebbe dunque agricola, mentre quella dell’”ospedaletto”, una palazzina di tre piani ormai chiusa da 5 anni e all’asta, sanitaria. Potrebbe diventare un poliambulatorio. Così vorrebbe Lanino. La zona è semi collinare, molto tranquilla e tutto sommato ben servita grazie alla strada che porta verso il confine svizzero e che si sviluppa parallela, ma molto più lenta e sicura, alla statale 34 del lago Maggiore.


Redazione

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