Petizione online dell'associazione giovanile verbanese 21 Marzo e dei gruppi Terra Verde e Acetati Under35 contro l'ipotesi di un nuovo supermercato nell'area Hillebrand, in viale Azari a Pallanza.
Spiega l'associazione su change.org: “Il 5 novembre 2021 Eurospin ha proposto all’Amministrazione di Verbania l’insediamento di un altro supermercato a Pallanza, nell’area Hillebrand. L’area Hillebrand, che oggi è già circondata da altre strutture di vendita - Esselunga, Euronics, Lidl, Caddy’s e NaturaSì -, è stata per decenni un luogo dedicato alla floricoltura che ha caratterizzato l’identità di Verbania.
La proposta di Eurospin verrà valutata dalla Giunta Comunale a dicembre. Per questo, l'Associazione giovanile 21 Marzo, con i gruppi informali di Terra Verde e di Acetati Under35, ha deciso di promuovere una petizione per chiedere all’Amministrazione di Verbania di prendere scelte urbanistiche che rispettino l’interesse dei propri cittadini e l’ambiente. Crediamo infatti in un’ Amministrazione Pubblica che sappia negoziare con il privato guardando al futuro della nostra città (quella che noi avremo in eredità) e che non si limiti all’accettazione di un presente che ancora risente degli errori del passato.
Crediamo anche nella possibilità di azioni più concrete: per questo ci siamo organizzati per partecipare, da cittadini e da società civile organizzata, alla fase di invio osservazioni prevista nell’ iter urbanistico. In questo modo, chiederemo alla Giunta, che valuterà il progetto, di non approvare il piano così com’è, ma di chiedere al proponente una revisione - sia del piano stesso, sia della bozza di convenzione - sulla base delle osservazioni e proposte arrivate dalla cittadinanza.
Sappiamo che la soluzione per quell’area non può essere la creazione di un grande parco pubblico: rispettiamo i legittimi interessi dei proprietari. Sappiamo anche, però, che la capacità di progettare la città che verrà può fare la differenza, per gli attuali cittadini di Verbania e soprattutto per quelli che hanno la nostra età, che ne abiteranno il futuro. E noi qualche idea di come è fatta quella città futura ce l’abbiamo. E’ ormai qualche anno che tentiamo di immaginarne le forme, di tracciarne i confini, di sognarne il cambiamento: la città che sogniamo nelle nostre menti non ha al centro un distretto commerciale”.