C'è un problema, reale, che preoccupa, e non poco, gli operatori del sociale. Mancano infatti, specialmente nel Cusio, famiglie affidatarie: quelle famiglie che, per un periodo limitato, danno la loro disponibilità ad accogliere minori allontanati temporaneamente dalle loro famiglie naturali per problemi di vario genere. Un appello è stato lanciato a più riprese dagli educatori, presenti anche con uno stand informativo nella recente Sagra della Zucca di Omegna.
"Purtroppo la situazione è questa e bisogna cercare di trovare delle soluzioni. Diventare famiglie affidatarie -spiega l'assessore alle politiche sociali Sabrina Proserpio- è relativamente semplice: ovviamente ci sono delle valutazioni per stabile l'idoneità o meno, dopo di che, ottenuto il via libero dagli educatori, si possono ospitare i minori. Ci sono varie casistiche: in determinate situazioni i minori trascorrono un paio di pomeriggi presso le famiglie affidatarie e magari il periodo delle vacanze, in modo tale da non disturbare la loro serenità In altri casi l'allontanamento dalle famiglie naturali può essere più lungo e durare anche qualche mese. E' importante questo servizio assistenziale- conclude l'assessore- perchè si evita ai minori di passare del tempo in strutture che, rispetto ad un ambiente famigliare, presentano per ovvi motivi altre caratteristiche. L'auspicio è che dopo gli appelli e la campagna di sensibilizzazione che il Ciss sta facendo si possano trovare nuove famiglie disposte a mettersi al servizio di chi e più fragile e meno fortunato”.