Ventimila trotelle nel Verbano. L'operazione, che cominciando proprio in queste ore a dare i suoi "frutti", è stata compiuta lo scorso 12 luglio grazie ai giovani canoisti della Polisportiva di Suna che, coordinati e coadiuvati dall'associazione La Riva di Verbania, hanno preso il largo nel golfo Borromeo per poi lanciare nelle acque del lago Maggiore avannotti di trote marmorate. Un fatto semplice, come è stato spiegato, ma significativo perché in grado di rafforzare le riserve ittiche del futuro. E fondamentale in questo senso è stato il gesto dell’associazione La Riva che ha concesso la “sua” porzione di lago in favore del ripopolamento. Gli avannotti di trote immessi avranno ora la possibilità di riprodursi.
Negli anni, a conferma dell’importanza dell’immissione di trote per l’ecosistema lacustre, gesti simili si sono ripetuti. E’ del giugno 2019, solo per fare un esempio recente, l’operazione di ripopolamento ittico (in quel caso gli esemplari furono 6 mila) realizzata dai giovani canoisti della Polisportiva Verbano. All'epoca lo chef stellato Marco Sacco, che con la sua associazione “Gente di lago e di fiume” aveva preso parte all'iniziativa, aveva sottolineato come le semine delle trotelle abbiano “grande importanza perché riportano nelle nostre acque un pesce storico e pregiato che aveva cominciato a scarseggiare. Inoltre - aveva detto Sacco - questa attività dà nuovo impulso all'economia della pesca e alla gastronomia del territorio”.
Sulla sponda lombarda del lago Maggiore nel corso del 2020, nonostante le restrizioni dovute all'ondata di Covid, sono state immessi circa 600 mila avannotti di trote. Nel novembre del 2020, invece, si era verificato un incidente nell’incubatoio di Baveno che aveva causato la morte di 9 mila trote. Uno choc per i tanti volontari dell'associazione Pescatori del Mottarone e, soprattutto, un danno ingente. “In fumo quattro anni di lavoro”, così avevano commentato i diretti interessati.
(Foto repertorio)