Cusio - 14 luglio 2021, 19:30

“Se sono sopravvissuto al Covid lo devo al personale del Coq”, ex paziente torna a Omegna per ringraziare chi gli ha salvato la vita

Carlo Russo: “Sono stato ricoverato più di due mesi e ho trovato una umanità, una delicatezza, una sensibilità fuori dal comune, che non potrò mai dimenticare”

“Se sono sopravvissuto al Covid lo devo al personale del Coq”, ex paziente torna a Omegna per ringraziare chi gli ha salvato la vita

La sua battaglia con il Covid l'ha vinta. Soffrendo, rischiando la vita, ma alla fine Carlo Russo, 60 anni, agente di polizia locale a Tortona, ce l'ha fatta. Il 15 marzo 2020, dopo qualche ora in ospedale ad Alessandria, il trasferimento al Coq. Quasi quattordici mesi dopo, insieme alla moglie, al figlio ed al nipotino, Carlo è tornato ad Omegna, per ringraziare di persona chi gli ha salvato la vita. Nella sua auto il Timorasso di Tortona, Barbera e Nebbiolo ed i baci di dama, il dolce tipico della sua città.

"Ho voluto portare questi regali a chi mi ha curato: dottori, infermieri, personale del Coq, tutti professionisti e persone meravigliose. Se sono ancora qui il merito è loro: le mie condizioni erano gravi, mi hanno messo prima il casco per la ventilazione e l'ossigeno, poi sono stato intubato e sono finito in terapia intensiva. Sono stato in ospedale a Omegna più di due mesi e ho trovato una umanità, una delicatezza, una sensibilità fuori dal comune che non potrò mai dimenticare. Mi sentivo di dover tornare qui: posso dire che oggi si è chiusa una pagina della mia vita. Se ho potuto riabbracciare e baciare mia moglie e mio figlio lo devo alle persone che lavorano al Coq” ha raccontato commosso Russo. A salutarlo il direttore del Coq Mauro Carducci, il direttore delle professioni sanitarie Claudio Trotti e tutti i dottori e gli infermieri che lo hanno curato.


Daniele Piovera

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