Cronaca - 29 maggio 2021, 17:29

Il legale di Nerini: "La sicurezza non compete al mio cliente" VIDEO

Pantano: "Il mio assistito paga 150 mila euro un soggetto terzo per la sicurezza. Non è affare suo"

Il legale di Nerini: "La sicurezza non compete al mio cliente" VIDEO

Si é concluso poco fa l'ultimo degli interrogatori di garanzia per i tre fermati nell'ambito dell'inchiesta sul disastro della funivia del Mottarone, costato la vita a 14 persone. Terzo ad essere stato sentito dal Gip, è stato Luigi 'Gigi' Nerini. Poco fa hanno lasciato il carcere anche il procuratore Olimpia Bossi con la sostituta Laura Carrera.

Il mio assistito "ha agito in piena trasparenza". Così l'avvocato Pasquale Pantano, legale di Luigi Nerini, al termine dell'interrogatorio. "Sapeva - ha aggiunto - che non funzionava il sistema dei freni ma non è lui che può fermare la funivia: a farlo possono essere solo il capo servizio ed il direttore del servizio". Chiaro il riferimento agli altri due fermati, Perocchio e Tadini.

Secondo quanto spiegato dal legale milanese Pantano, "l'esercente non si occupa di sicurezza. Nerini sapeva che esisteva un malfunzionamento ai freni, ma non si é occupato del problema perché qualcun altro lo faceva. Nerini sapeva che era stata chiamata già due volte l'azienda".

“Non si dica che il mio assistito ha risparmiato sulla sicurezza” ha sottolineato l'avvocato.

"La sicurezza non è affare dell'esercente. Se mi occupo di sicurezza non posso fare i biglietti. Lo Stato dice che della sicurezza si deve occupare qualcun altro. Lui paga 150mila euro all'anno per la sicurezza” ha continuato Pantano.

 

ECV

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