Sono in carcere a Verbania in attesa dell'interrogatorio di garanzia in programma per venerdì i tre uomini in stato di fermo per la tragedia della funivia di Stresa. Uno di loro, Gabriele Tadini, capo operativo, ieri sera è crollato davanti al procuratore capo Olimpia Bossi e ha ammesso di aver inserito il forchettone che bloccava il freno di emergenza. A quel punto la Procura ha notificato il fermo anche nei confronti di Gigi Nerini, gestore dell’impianto, ed Enrico Perocchio, direttore del servizio. I due però non hanno ancora parlato, in attesa dell'interrogatorio di garanzia. Sarebbero tutti e tre molto provati.
Oggi è stato trovato al Mottarone il secondo forchettone, prova, secondo chi indaga, del fatto che il sistema di frenata di emergenza non poteva funzionare.
Ma come sono nate le indagini? Proprio dalle foto scattate al Mottarone dai carabinieri del Nucleo Investigativo, che avevano notato la presenza di elementi in ferro, dipinti di rosso, proprio sulla cabina. Da lì hanno chiesto informazioni a esperti, scoprendo che probabilmente si trattava proprio di blocchi dei freni.
I militari della Stazione di Stresa, della Compagnia di Verbania e della pg hanno ascoltato anche decine di turisti, gitanti, sportivi che domenica si trovavano al Mottarone, fino alla svolta della notte.










