Economia - 04 marzo 2021, 09:20

Indagine industria manifatturiera: andamenti diversificati nei territori del quadrante, maggiori flessioni per la filiera del tessile

Nel Vco sostanziale stabilità della produzione industriale. Il manifatturiero novarese registra un dato globale positivo, seppure con marcate differenze tra i settori

Indagine industria manifatturiera: andamenti diversificati nei territori del quadrante, maggiori flessioni per la filiera del tessile

Nel trimestre ottobre-dicembre 2020 l’industria manifatturiera piemontese ha evidenziato risultati eterogenei nei territori che costituiscono il quadrante orientale, a fronte di una media regionale improntata alla stabilità. In particolare Novara è l’unica provincia della macro area ad esprimere indicatori in crescita rispetto all’anno precedente sia in riferimento alla produzione (+2,7%) sia al fatturato (+1,5%); seguono il Verbano Cusio Ossola, con una sostanziale stabilità della produzione (-0,3%), ma con un risultato meno favorevole per il fatturato (-2,2%); Vercelli, che evidenzia un calo per entrambi (con la produzione a -4,9% e il fatturato a -3,3%), calo che diventa più significativo, raggiungendo le due cifre, per Biella, dove si registra un -14,3% per la produzione e un -14,1% per il fatturato.

Rispetto alle altre aree piemontesi che partecipano alla 197a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” Novara si posiziona al primo posto nella classifica decrescente delle performance provinciali relative alla produzione, il Verbano Cusio Ossola al quinto posto, mentre Vercelli e Biella occupano rispettivamente la penultima ed ultima posizione.

L’indagine del IV trimestre vede complessivamente coinvolte nel quadrante 694 imprese, per un totale di 26.179 addetti e un fatturato superiore ai 7,6 miliardi.

«I dati di fine 2020 evidenziano un timido tentativo di rialzare la testa da parte dell’industria, indubbiamente stressata dalle ulteriori restrizioni adottate nel trimestre di riferimento per contenere l’emergenza sanitaria» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola. «Guardando ai nostri territori emerge con evidenza come i diversi modelli di specializzazione produttiva abbiano registrato impatti differenti, con le filiere del comparto moda maggiormente colpite e in sofferenza lungo tutto il corso del 2020, in particolare nella provincia di Biella, tradizionalmente focalizzata sul tessile, e di Vercelli, dove il comparto è fortemente rappresentato. Non mancano, tuttavia, alcuni segnali favorevoli, provenienti dai comparti connessi all’approvvigionamento di beni essenziali e da realtà aziendali dotate di strutturate relazioni internazionali. Il passaggio obbligato per imboccare la via della ripresa è vaccinare, una strada indubbiamente complicata, ma l’unica che può riportare l’attività delle nostre imprese a regime, anche in termini di occupazione».

FOCUS BIELLA

Nel quarto trimestre del 2020 il sistema manifatturiero biellese registra un calo della produzione industriale in tutti i principali settori della filiera del tessile, con alcuni comparti in evidente difficoltà. Nel periodo ottobre-dicembre 2020 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al -14,3%, risultato nettamente al di sotto della media regionale, improntata ad una assoluta stazionarietà (+0,0%), nel cui ambito Biella registra il calo più marcato tra le province del Piemonte.

È la filiera del tessile, in particolare, a presentare le cifre più preoccupanti, con un crollo della produzione industriale che passa dal -18,8% della filatura al -24,9% del finissaggio al -45,1% della tessitura. Solo la meccanica (+0,8%) e le altre industrie tessili (+31,6%) evidenziano risultati positivi.

Per quanto riguarda le commesse risultano in forte calo sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno (-12,4%) sia, in modo ancor più significativo, quelli del mercato estero (-20,1%). Inevitabile, visto il perdurare della crisi produttiva, anche il calo del fatturato totale (-14,1%) e di quello estero (-22,0%).

FOCUS NOVARA

Nel quarto trimestre del 2020 il sistema manifatturiero novarese registra un dato globale positivo della produzione industriale, seppure con marcate differenze settoriali. Nel periodo ottobre-dicembre 2020, in particolare, la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari a +2,7%, risultato al di sopra della media regionale (+0,0%), nel cui ambito Novara registra la migliore performance tra le province del Piemonte. Dall’analisi per comparto di attività economica emerge la crescita del metalmeccanico (+5,6%), con le rubinetterie e valvolame che registrano un aumento a doppia cifra, pari al +10,2%. Tiene la chimica-gomma-plastica (+0,4%), cala lievemente l’alimentare (-0,9%), mentre il tessile-abbigliamento- calzature mostra segnali di difficoltà (-8,4%), come nel resto del contesto nazionale.

Il dato globale degli ordinativi interni esprime una variazione lievemente positiva, pari al +1,1%, in controtendenza in un mercato da tempo stagnante, mentre il dato sulla domanda estera appare decisamente incoraggiante (+8,1%). In leggera crescita anche il fatturato complessivo (+1,5%) e quello estero (+2,5%).

FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA

Nel quarto trimestre del 2020 il sistema manifatturiero del Verbano Cusio Ossola registra una sostanziale stabilità della produzione industriale, con lievi differenze a livello di settore. Nel periodo ottobre-dicembre 2020 la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al -0,3%, risultato in linea con la media regionale (+0,0%).

Il dato più incoraggiante in termini di produzione è quello della chimica (+2,4%) che sul fronte ordinativi segna però numeri in discesa. In leggera crescita la metalmeccanica (+0,9%), nel cui ambito il comparto dell’industria dei metalli registra un +1,7%. Il tessile abbigliamento, contrariamente al trend nazionale, è in tenuta (+0,8%), mentre il comparto delle altre industrie manifatturiere evidenzia l’unico dato in negativo sul fronte della produzione (-1%).

Appare in discesa il dato globale sugli ordinativi interni (-1,5%), mentre risultano in leggera crescita quello delle commesse estere (+2,7%). Per quanto riguarda il fatturato diminuisce quello complessivo (-2,2%) e, in misura lievemente superiore, quello estero (-3%).

FOCUS VERCELLI

Nel quarto trimestre del 2020 il sistema manifatturiero della provincia di Vercelli registra un calo della produzione industriale in quasi tutti i settori. Nel periodo ottobre-dicembre 2020, la variazione della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari al -4,9%, risultato al di sotto della media regionale (+0,0%), nel cui ambito Vercelli registra, dopo Biella, il calo più marcato tra le province del Piemonte.

A incidere sul dato totale è l’evidente crisi del tessile abbigliamento (-26,8%) che mostra segnali poco incoraggianti anche sul versante degli ordinativi. Anche la metalmeccanica, altro settore di maggiore peso, segna una variazione negativa del -3,5%, con il comparto della rubinetteria e valvolame in più marcata contrazione (-6,4%). Il settore alimentare risulta in sostanziale tenuta (+0,7%), mentre dopo trimestri di continua flessione il comparto chimico è il solo a segnare una sensibile ripresa (+13,1%).

Ad eccezione del settore chimico gli ordinativi appaiono in netto calo, pari al -6,9% per quelli provenienti dal mercato interno e al -9,5% per quelli dei mercati esteri. In diminuzione anche il fatturato totale (-3,3%) e, in misura più significativa, quello estero (-9,9%).



C.S.

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