Verbano - 27 febbraio 2021, 19:00

“Verbania non è un paese per giovani”

Il grido d’allarme dei ragazzi e delle ragazze che abitano nel capoluogo

“Verbania non è un paese per giovani”

Verbania non è un paese per giovani”. Al di là delle statistiche, che confermano una massiccia presenza di anziani, il capoluogo di provincia non sembra essere il luogo ideale per la crescita dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, che sentono “castrate” le loro (lecite) aspettative di avere sia un presente sia un futuro in loco. A lanciare il grido d’allarme sono due studenti diciottenni, che dopo aver letto gli articoli che abbiamo realizzato sul significato dei murales, ci hanno raggiunto nei giorni scorsi per dare sfogo alla loro frustrazione e, soprattutto, proporre soluzioni praticabili. “In questo posto si può solo andare al bar: non ci sono spazi culturali né ricreativi, non esistono locali per fare musica o posti dove poterci riunire, non abbiamo punti di riferimento nella pubblica amministrazione e nemmeno nei partiti, dove a quanto pare siamo soltanto un peso. Poi, giustamente, quando qualcuno di noi esagera, tutti a darci contro e a dire che siamo capaci solo di bere e di farci le canne. Verbania è una bella cartolina, col lago e la montagna sullo sfondo, ma da troppi anni si stanno sprecando occasioni importanti di crescita”.

Il problema sollevato esiste ed ha una sua importanza (e ovviamente non riguarda la sola Verbania). La coppia di studenti, al netto di qualche comprensibile forzatura nel ragionamento svolto, ha sostanzialmente ragione. Sono stati i giovani a pagare il prezzo più alto della crisi. Ma per una vera inversione di rotta cosa serve? Un cambiamento culturale che rimetta i giovani al centro della vita lavorativa e politica, al centro dell'intera società. Solo così si potrà ridare fiducia e speranza a un'intera generazione disillusa. D'altronde, una città che vuole avere un domani, non può permettersi di non rispondere alle richieste degli under 18. E gli spazi disponibili a Verbania sono davvero risicati. Tranne il Kantiere a Possaccio (nella foto di Libera), non esistono luoghi per poter suonare (con le attrezzature adeguate), per poter fare arte, per potersi ritrovare. Alcune esperienze passate, peraltro, sono andate fallite. Sulla prima collina, per esempio, era sorto un orto dove un gruppo di giovani coltivava verdura a chilometro zero che poi vendeva a prezzo modico. Diversi anni fa nel cuore di Pallanza, negli spazi di un ex cinema hard, c'era il Perché no?, un club dove chiunque poteva esibirsi e tra il pubblico sedevano abitualmente portatori di handicap.

Deve essere chiaro che la nostra lamentela non ha nulla a che fare con la politica: dietro di noi non c'è nessuno. Rappresentiamo solo noi stessi e qualche amico, più d’uno per la verità, che la pensa come noi. Però riteniamo di non dire sciocchezze quando sosteniamo che Verbania è un paese per vecchi. Basta fare un giro in città per rendersene conto. Eppure le possibilità potrebbero essere tante, in fondo servirebbe poco per ribaltare lo stato delle cose. Si potrebbe usare la fantasia e fare un utilizzo migliore dei fondi europei. Di recente, quando la pandemia ancora lo permetteva, abbiamo assistito ad un concerto rock a Bologna. Il locale si chiama Locomotiv club, e sapete dove è stato realizzato? Sulle ceneri di un capannone abbandonato nella zona della stazione dei treni. Ci hanno raccontato di aver speso pochissimo. La struttura era già lì, si trattava solo di ristrutturarla e destinarla ad altro uso. Oggi il Locomotiv è un punto di ritrovo dei giovani bolognesi e di chi ama la musica e non solo. E’ davvero impossibile replicare a Verbania questo genere di esperienze? Riattare qualche vecchio edificio? Noi le idee le abbiamo e siamo disposti a metterci in gioco, ma i nostri amministratori, di destra o di sinistra che siano, sono in grado di seguirci? Avete visto qual è l'età media dei consiglieri comunali? Qualcuno, nelle varie forze politiche, conosce giovani a cui sono stati affidati compiti di responsabilità?”.

Mentre scriviamo apprendiamo che a Domodossola ci sarebbe l'intenzione da parte del Pd di candidare alla guida della città il 28enne Gabriele Ricci. Ecco, questo forse è quello che chiedono gli under 18.



Redazione

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