A 55 anni Manuela Ronchi vorrebbe tornare a Verbania per mettere al servizio della sua città “tutta l’esperienza che ho raccolto girando per il mondo”. Così, la manager verbanese, ha chiuso lunedì la presentazione del suo ultimo libro, “Le relazioni non sono pericolose”, sul canale you tube del Centro Eventi Il Maggiore. Un titolo, ha rivelato, “pensato prima che scoppiasse la pandemia che, al momento d’andare in stampa, la casa editrice mi ha chiesto se fosse il caso di mantenere, stante quel ch’è successo dopo. Ma io ho detto di no: le relazioni che ho raccontato sono quelle che c’erano prima del virus e che, mi auguro, torneranno dopo, speriamo il prima possibile”.
“Le relazioni non sono mai pericolose” arriva dopo “Un uomo in fuga – La vera storia di Marco Pantani”, scritto a quattro mani con Gianfranco Josti, vincitore del premio Bancarella Sport. “Merito di Josti e, soprattutto, di Pantani un personaggio che s’impone da sé”, ha fatto professione di modestia rispondendo alla domanda di Stefano Meloccaro, giornalista di Sky sport che moderava la presentazione. Quella con Pantani è stata una relazione particolarmente intensa. “Quando ho saputo che aveva problemi di cocaina – ha detto – ho cercato di dargli una mano. Il nostro rapporto era quasi materno”.
Anche negli altri rapporti con personaggi dello spettacolo, come Gerry Scotti, o dello sport, come Max Biaggi, “ho sempre cercato di andare oltre il semplice rapporto professionale. È stato proprio Scotti, all’inizio della nostra collaborazione ad insistere sulla comunicazione. Cosa che ho fatto in tutta la mia vita professionale”. Con ottimi risultati se, come ha detto sempre rispondendo a Meloccaro, “è stato l’editore a chiedermi di scrivere del mio lavoro”.
Ad aprire l’evento on line è stata Rita Nobile, presidente della fondazione “Il Maggiore”: “Ho insistito con Manuela Ronchi perché venisse a presentare qui il suo libro. Un libro che rivela il suo essere imprenditrice, figlia e poi madre. Tutte le sue relazioni parlano d’amore, attraverso ciò che ha scritto si può capire la sua personalità”.
A rappresentare il Comune di Verbania, c’era Patrich Rabaini, assessore allo Sport. Un saluto, il suo, non solo istituzionale: “Chi l’avrebbe mai detto, Manuela, quando ci s’incontrava all’università che ci saremmo trovati qui stasera. Io come assessore, tu come imprenditrice di successo”.