Economia - 01 luglio 2018, 07:00

Andrea Ranocchia: cuore nerazzurro tra derby, scudetti e segreti della Serie A

Andrea Ranocchia, ex capitano dell'Inter, si racconta

Andrea Ranocchia: cuore nerazzurro tra derby, scudetti e segreti della Serie A

Andrea Ranocchia, ex capitano dell'Inter, pilastro della Nazionale italiana e icona di una generazione di calciatori leggendari, si racconta alla redazione di sitiscommesse.com. In questa intervista esclusiva, Ranocchia parla con affetto della sua amata divisa neroazzurra e dei calciatori che ha incontrato nel corso della sua carriera, figure che lo hanno ispirato sia sul campo che nella vita.

Quale occasione migliore per intervistare l'ex difensore dell'Inter e ripercorrere i momenti salienti della sua brillante carriera, se non dopo il recente trionfo dello scudetto della squadra di cui fu capitano?

Ranocchia si racconta: un punto di vista personale sul calcio

Oltre ai successi sul campo, Ranocchia ha condiviso preziose riflessioni e spunti di analisi sul calcio contemporaneo. Durante la conversazione, alternando ricordi e prospettive future, non sono mancati sguardi critici sullo stato attuale del calcio, frutto della sua vasta esperienza e del suo occhio esperto. Questi i suoi racconti inediti alla redazione di Sitiscommesse.com.

L’Inter di Mourinho

In questa intervista, Andrea Ranocchia si concede un tuffo nei ricordi del passato, ripercorrendo alcuni degli eventi più memorabili del calcio italiano. Per dare un po' di contesto agli smemorati, l'ex difensore umbro è approdato all'Inter nella stagione 2009/2010, a soli 21 anni. Un anno che coincise con un'impresa storica: il Triplete, un traguardo che consacrò la squadra nerazzurra nell'Olimpo del calcio mondiale.

 Sotto la sapiente guida di José Mourinho, reduce dal trionfo in campionato l'anno precedente, l'Inter si apprestava a vivere un'annata da sogno, inseguendo un obiettivo ambizioso quanto arduo: conquistare l'en plein di trofei, ovvero scudetto, Coppa Italia e Champions League.

In quegli anni, Ranocchia ha condiviso lo spogliatoio con i fuoriclasse neroazzurri che, appena sei mesi prima, avevano esaudito i desideri dei tifosi della Beneamata e scolpito per sempre la squadra negli annali della storia.

Nella sua memoria restano vividi giocatori del calibro di Stankovic, Materazzi, Chivu, Thiago Motta, Samuel, Pupi, Cambiasso, Maicon, i quali hanno contribuito a far ambientare l'ultimo arrivato, aiutandolo a comprendere appieno cosa significhi giocare con l'Inter. Un'umiltà e un senso di squadra che nessuno si aspetterebbe da campioni di tale levatura.

Avversari impossibili da dimenticare

Oltre ai suoi compagni di squadra, Andrea Ranocchia ha avuto l'opportunità di condividere il campo con autentici giganti, primo tra tutti Alessandro Nesta. Questo leggendario difensore, uno dei migliori nella storia del calcio e idolo personale dell’allora giovane Ranocchia, è stato una sfida non solo dal punto di vista calcistico, ma anche emotivo.

Andrea Ranocchia ha avuto la fortuna (o la sfortuna, a seconda dei punti di vista) di confrontarsi con alcuni dei più grandi campioni del calcio italiano e mondiale. Nomi leggendari come Zanetti, Totti, Maldini, Del Piero, Baggio, Pirlo e Buffon figurano nella lunga lista di avversari che Ranocchia ha affrontato nel corso della sua carriera.

Il ruolo dell’allenatore nel calcio moderno

Durante una comparsata televisiva, Andrea Ranocchia ha espresso un'opinione che ha scatenato un acceso dibattito: l'allenatore ricopre un ruolo determinante, con un peso pari all'80% sul rendimento della squadra. Che si sia d'accordo o meno con questo pensiero, è innegabile che il ruolo del mister nel calcio moderno sia profondamente cambiato rispetto al passato.

Oggi, l'allenatore non è più solo un semplice motivatore. È innanzitutto un vero e proprio stratega, che deve saper analizzare i dati del GPS e del cardio e pianificare allenamenti mirati per ottimizzare le prestazioni di ogni singolo giocatore. Un esempio? Guardiola, Klopp, ma anche Xabi Alonso, che ha guidato il Bayern Leverkusen alla conquista del titolo di campione tedesco nella stagione 2023-2024.

La grandezza di Inzaghi? L’empatia

Dietro ogni grande squadra c'è un grande allenatore. E nel caso dell'indimenticabile secondo scudetto dell'Inter, questo grande allenatore è senza dubbio Simone Inzaghi. Secondo Andrea Ranocchia, la qualità predominante di Inzaghi è la sua empatia. Il tecnico nerazzurro è in grado di capire i suoi giocatori, di ascoltarli e di mettersi nei loro panni.

Simone Inzaghi si è rivelato un allenatore capace di cogliere appieno le potenzialità della sua squadra. Fin da subito ha capito di avere a disposizione un gruppo di giocatori di alto livello, con un enorme potenziale. Ma la consapevolezza del talento non basta per vincere: serve un allenatore capace di valorizzare quel talento e indirizzarlo verso il successo.

Inzaghi, insieme al suo staff, dedica grande attenzione alla preparazione delle partite. Analizza gli avversari, studia le loro tattiche e i loro punti deboli, e prepara indicazioni chiare e precise per i suoi giocatori. Tutto questo lo ha reso un allenatore molto amato dai tifosi nerazzurri e dagli stessi giocatori - come emerso chiaramente durante i festeggiamenti dello scudetto.

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