Eventi - 18 maggio 2025, 08:00

Verso un museo regionale della Resistenza: anche il Vco a Torino per l'evento "80 anni dopo"

All'incontro del 24 maggio sarà inoltre proiettato un cortometraggio degli studenti del Cavalieri di Verbania

Sabato 24 maggio alle 10.00, l’Auditorium del Polo del ‘900 (piazzetta Franco Antonicelli), a Torino, ospiterà l’incontro “80 anni dopo – Verso un Museo regionale. Resistere al tempo, conservare la memoria. Voci e luoghi della Resistenza piemontese”, organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del consiglio regionale del Piemonte, dal Polo del ‘900 e dalla Rete tematica regionale della Guerra e della Resistenza.

Introdurrà i lavori Domenico Ravetti, vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione. Seguirà la proiezione del cortometraggio vincitore della 43° edizione del “progetto storia contemporanea” realizzato dagli studenti del liceo Cavalieri di Verbania e dedicato alla figura della partigiana musicista e ministra della libera Repubblica dell’Ossola Gisella Floreanini.

Interverranno i rappresentanti di Alpette (Torino), Benedicta (Alessandria), Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Colle del Lys (Torino), Cumiana (Torino), Ornavasso (Vco), Paraloup (Cuneo) Pozzol Groppo (Alessandria), Rocchetta Ligure (Alessandria), Verbania Fondotoce (Vco), Vesime e Vinchio (Asti).  È previsto un intervento di Valentino Castellani.

Dichiara Domenico Ravetti: “Per conoscere il Piemonte basta recarsi a visitare i tanti luoghi in cui si custodisce la memoria della lotta di Liberazione e dove si sono forgiati i principi della nostra Costituzione. Per questo crediamo nella necessità che il Museo Diffuso della Resistenza di Torino si trasformi in un “Museo del Piemonte”, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento. Un museo “regionale”, con protagonisti gli istituti storici ma anche le province e i comuni. Così che i nostri luoghi della memoria possano essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico (pensiamo ai sentieri partigiani e agli ecomusei), trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando l’anima multimediale e immateriale dell’attuale Museo Diffuso di Torino, con tutte le potenzialità offerte delle nuove tecnologie indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con l’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali”.

l.b.