I riders di Verbania aprono ufficialmente lo stato di agitazione nei confronti di Deliveroo. Alla base della protesta c’è la decisione della piattaforma di food delivery di ampliare unilateralmente l’area di consegna, estendendo il territorio verbanese fino al comune di Stresa, senza alcun preavviso e senza un confronto preventivo con i lavoratori.
Una scelta che, secondo il sindacato, ha avuto un impatto diretto e pesante sulle condizioni di lavoro dei ciclofattorini. «Nelle scorse settimane Deliveroo ha modificato l’area di assegnazione degli ordini senza alcuna comunicazione – spiega Lucia Penna, segretaria generale della Cgil Novara VCO – costringendo i riders a percorrere decine di chilometri per una singola consegna».
Come chiarisce la Nidil Cgil Novara e VCO, il problema non riguarda solo le distanze, ma anche la remunerazione effettiva. «I lavoratori si trovano davanti a un vero e proprio ricatto – afferma Penna –: accettare consegne che, considerando tempi di trasferimento, attesa, rientro e spese vive, portano a guadagni inferiori ai 6 euro l’ora, oppure rifiutare gli ordini e subire le penalizzazioni dell’algoritmo».
Secondo quanto denunciato dal sindacato, infatti, il sistema di assegnazione automatica degli ordini penalizza chi rifiuta, riducendo o bloccando la possibilità di ricevere nuove consegne. «Se non si accetta tutto – prosegue Penna – l’algoritmo esclude i riders dal lavoro. In questo modo non c’è alcuna libertà reale di scelta».
La Cgil sottolinea di aver già incontrato l’azienda nelle scorse settimane. «Deliveroo si era impegnata a restringere l’ambito di assegnazione delle consegne – spiega la segretaria generale – ma a oggi nulla è cambiato. Per questo abbiamo deciso di avviare lo stato di agitazione».
Una mobilitazione che potrebbe avere ripercussioni sul servizio di consegna se la piattaforma continuerà a non rispettare gli impegni presi. «Non è una decisione presa a cuor leggero – conclude Lucia Penna – e ci dispiace per gli eventuali disagi che potrebbero crearsi. Per questo chiediamo alla comunità verbanese solidarietà: dietro ogni consegna ci sono lavoratrici e lavoratori che chiedono solo condizioni dignitose e accordi rispettati».