Il nuovo DPCM sulla classificazione dei comuni montani ha escluso alcune realtà storicamente riconosciute come tali in Piemonte, tra cui Baveno, Arizzano, Cambiasca, Ghiffa e Vignone, suscitando immediate reazioni da parte delle amministrazioni locali.
Il sindaco di Baveno, Alessandro Monti, definisce la decisione “una scelta ideologica che colpisce deliberatamente i territori, scaricando sui Comuni e sui cittadini il prezzo di decisioni prese lontano dalla realtà”. Monti sottolinea come l’esclusione significhi perdere finanziamenti fondamentali, risorse destinate alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia ambientale e ai servizi essenziali, senza alcuna compensazione alternativa.
Secondo il primo cittadino, “negare che Baveno sia un comune montano è offensivo e ridicolo. Le parole del Ministro Calderoli sui presunti ‘vantaggi impropri’ sono inaccettabili e rivelano una visione punitiva delle politiche territoriali”. Monti definisce la misura “un taglio mascherato” che rischia di aumentare i divari invece di ridurli e invita la Regione Piemonte a intervenire subito per fermare quella che definisce “una vera e propria ingiustizia istituzionale”.
Il sindaco conclude affermando che la montagna non è un costo da eliminare, ma una risorsa da valorizzare, ribadendo la necessità di tutelare i Comuni montani del Vco e garantire loro le risorse necessarie per la gestione e lo sviluppo del territorio.