Prima il taglio del nastro della nuova sede di Hospes, l’associazione ex allievi, all’interno della nuova sede dell’istituto alberghiero Maggia di Stresa con la benedizione del parroco, don Gian Luca Villa. Poi la polemica per la mancata concessione dell’aula magna per l’assemblea annuale del sodalizio, che nel 2025 festeggia i 70 anni, all’hotel La Palma.
“La provincia – ha spiegato agli associati il presidente, Riccardo Fava Camillo – non ha ancora firmato la convenzione che autorizza ad utilizzare aula magna e biblioteca per le nostre attività, com’era nell’accordo stipulato quando avevamo ceduto la sede storica. È l’unica clausola non ancora rispettata della convenzione. Dalla provincia ci hanno fatto sapere che a firmare doveva essere anche il dirigente scolastico”. Con il quale, Fava Camillo non l’ha nascosto “non s’è instaurato lo stesso rapporto di collaborazione che c’era con i predecessori, alcuni dei quali sono diventati nostri soci onorari. È per questo – ha concluso – che non abbiamo potuto tenere l’assemblea al Maggia come avremmo voluto. Ci auguriamo di poter tenere la prossima”. La firma non è negoziabile, è esplicitamente prevista nella convenzione stipulata al momento della cessione dell’immobile.
Per l’immediato futuro, Hospes intende avviare, al residence Carl & Do di Baveno, un corso triennale di alta specializzazione alberghiera da avviare per l’anno scolastico 2026-27 negli spazi lasciati liberi da Istud. A gestire il corso sarà una fondazione in corso di costituzione. Non sarà un corso equiparabile ad una laurea triennale. I primi due anni a Baveno – 6 mesi in aula e 6 in azienda – il terzo anno a Montreux. A fine corso agli allievi verranno rilasciati due attestati: uno dal corso di alta formazione, l’altro dalla scuola di Montreux.