“Nella nostra provincia più di 10.000 persone sono senza medico di base e si prevede di arrivare a 14.000 persone a fine dicembre. Un numero impensabile in uno stato che dovrebbe garantire il diritto alla salute descritto come "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” nell'articolo 32 della nostra Costituzione Italiana”. Esordisce così Imerio Frattini, referente del gruppo territoriale Vco del Movimento 5 Stelle, in una nota relativa alla sempre più grave mancanza di medici di famiglia in provincia.
Prosegue: “Prima nel Verbano e poi nel Cusio, e ora, proprio in questi giorni, anche in Ossola non si trova un medico di base in sostituzione del dottor Polloni, che dal 1° agosto è andato in pensione e, dal 1° dicembre, a questi si sommerà un altro medico di base in pensionamento. Stamane almeno un centinaio di persone hanno affollato l’Asl di via Scapaccino a Domodossola. La testimonianza di una cittadina ci riporta una situazione non degna di un paese civile: dopo un'ora di attesa, con ancora 40 persone davanti, due addette al cambio medico sono uscite dagli uffici per segnalare che non vi erano più medici di base liberi. Per le ricette ci si sarebbe dovuti rivolgere alla ex guardia medica e di richiamare tra 30 giorni per sapere se riusciranno ad assegnare un medico, quantomeno per fare le ricette”.
“Il cittadino - sottolineano dal M5S - si sente sempre meno tutelato, è sanità pubblica questa? Il MoVimento 5 stelle ritiene indispensabile interrogare la direzione generale sulla attuale situazione divenuta ormai critica riguardo i servizi sanitari del nostro territorio. La grave e cronica carenza di personale medico ed infermieristico, le liste di attesa bibliche per le prestazioni diagnostiche e visite specialistiche non può non trovare soluzioni. Nonostante il sacrificio dei medici e di tutto il personale sanitario presente, oltremodo messo a dura prova per sopperire alle carenze, i risultati rimangono sulla soglia della criticità. Siamo consapevoli delle oggettive problematiche su tutto il territorio nazionale, ma registriamo che nella nostra Asl non sono state messe in campo soluzioni efficaci. L’Asl dica pubblicamente il cronoprogramma delle iniziative messe in atto per uscire da questa emergenza”.
“Altro capitolo che sta emergendo - prosegue Frattini - è la situazione delle Rsa del Vco. Strutture abbandonate a sé stesse, in un sistema di bandi (andati deserti) che parla più di profitto che di servizi, strutture con gravi problematiche organizzative per lo più affidate a gestori esterni e che necessiterebbero di maggior assistenza e collaborazione da parte della stessa Asl. Una situazione critica aggravata dalla delicatezza dell’utenza che vi afferisce, anziani fragili e spesso portatori di patologie croniche. La dirigenza Asl spieghi quali sono i progetti che intende adottare nel breve termine per tornare a garantire un servizio efficiente anche nelle Rsa”.