Dal 28 al 30 novembre, lo spazio espositivo HYLA Creative Studio ospita la prima mostra personale di Raffaella Emer, artista e autrice che vive a Baveno e che porta nelle sue opere la luce, il colore e l’immaginario sospeso del Lago Maggiore. Il vernissage, previsto per il 28 novembre, apre un percorso espositivo che intreccia pittura e scrittura, in un dialogo continuo tra tele e parole, tra immagini pop e simboli interiori.
"La mostra Lucepop - racconta Raffaella - raccoglie una selezione di opere realizzate tra il 2024 e il 2025. Si tratta di tele in acrilico arricchite da inserti al neon, dove la luce diventa linguaggio e accende figure iconiche tratte dal mondo dei fumetti, dei cartoon e dell’immaginario collettivo".
I protagonisti, da Snoopy a Homer Simpson, da Diabolik a Wonder Woman, fino alle atmosfere sognanti di Audrey Hepburn, non sono citazioni pop fini a sé stesse, ma specchi narrativi: frammenti di vita che oscillano tra ironia, nostalgia e intimità. Le opere si muovono così tra leggerezza e profondità. “Cocktails”, la prima tela dell’artista, è un brindisi di colori e libertà; “Chill” è un invito alla semplicità del sentirsi bene; “Good Times” custodisce il ricordo luminoso di un viaggio; “Life is a Party” trasforma Mickey e Snoopy in un inno alla gioia; “LOVE Code” mette in scena la tensione segreta tra Diabolik ed Eva, accesa da un neon che diventa dichiarazione.
Ogni quadro è un piccolo racconto, un frammento autobiografico tradotto in forma visiva. Accanto all’esposizione pittorica, Raffaella Emer presenterà anche il suo libro “La Stanza dai Muri Mobili”, un racconto breve che è, più che una storia, un viaggio interiore. Undici capitoli che aprono una stanza simbolica fatta di oggetti e visioni: una tela bianca, una bussola senza ago, una chiave invisibile, una rosa azzurra. Il libro parla di identità, radici, amore, assenze e ritorni. È una narrazione che “non chiude, ma apre”, una soglia che chiede di essere attraversata con coraggio e dolcezza.
“È un invito gentile – scrive l’autrice – a entrare nella propria stanza per riconoscere un pezzo della propria storia”. Il legame tra il libro e le tele è profondo: entrambi i linguaggi nascono da una stessa ricerca intima. Non è un caso che “La Stanza dai Muri Mobili” sia nato prima come immagine e poi come voce, scritto in parallelo al percorso pittorico e pubblicato solo quando, come racconta Raffaella, “il libro ha scelto da sé il momento giusto per rivelarsi”. La biografia dell’artista contribuisce a illuminare questo doppio cammino.
Architetto e interior designer di formazione, Raffaella Emer ha trascorso anni progettando spazi attraversati dalla luce, dal colore e dalle vite che li abitano. Oggi, con la pittura e la scrittura, costruisce spazi interiori, mescolando suggestioni pop e segni essenziali, memorie sospese e simboli luminosi. Baveno, con il suo paesaggio tra acqua e cielo, ritorna spesso come sfondo emotivo del suo immaginario.
La mostra allo HYLA Creative Studio diventa così non solo un’esposizione, ma un racconto completo: il viaggio di un’artista che ha scelto di trasformare la luce in linguaggio e l’introspezione in forma. Una ricerca che, sulla tela come sulla pagina, ha lo stesso intento: aprire una soglia e invitare chi guarda – o legge – ad attraversarla