Da quindici anni, i Presidenti e i Consiglieri di Comunità Montane, Parchi e Unioni di Comuni operano senza alcun compenso. Nessuna indennità, nessun gettone di presenza, pur svolgendo un lavoro definito a tempo pieno e con responsabilità significative.
A denunciarlo è Marco Bussone, Presidente nazionale di Uncem, l’Unione dei Comuni e degli Enti montani. «Non è sostenibile che leggi come la n. 56 del 2014 abbiano tolto qualunque forma di remunerazione», afferma Bussone. «Nei Comuni urbani, invece, i Presidenti e i Consiglieri delle Circoscrizioni percepiscono indennità e gettoni. La disparità è inaccettabile».
Secondo la normativa attuale, l’articolo 108 della legge 7 aprile 2014 stabilisce che tutte le cariche nelle Unioni di Comuni e nelle Unioni Montane siano esercitate a titolo gratuito. Di fatto, un Presidente di Circoscrizione percepisce oggi circa 3.558 euro mensili, mentre un Consigliere riceve un gettone di presenza di circa 60 euro per dieci riunioni mensili, sottolineando il divario con le aree montane.
Uncem chiede che la legge di bilancio 2026 preveda finalmente un compenso equo, riconoscendo il ruolo strategico di queste cariche a vantaggio delle comunità montane e della gestione dei territori. «Non si può più parlare di volontariato», conclude Bussone, «ma di lavoro vero, con diritto a dignità e riconoscimento economico».