“Un buon cristiano non si giudica da quante volte va a messa. Ma per come aiuta i deboli e chi è meno fortunato”. Don Stefano Gallina, parroco di Cesara, risponde così alle polemiche che ci sono state negli ultimi giorni sulla vicenda della protesta dei migranti del Cas. Parole senza un briciolo di rispetto ed umanità sui social, sempre più terra di nessuno, dove tutti si sentono autorizzati a sputare sentenze ed usare toni inaccettabili.
“A chi ha scritto cosa fanno i preti per i migranti - cosi don Stefano - potrei rispondere in maniera semplice: il papa, i vescovi, le parrocchie, fanno tantissimo, sostituendosi spesso a chi dovrebbe avere le responsabilità di sostenere queste persone. Nello specifico, a Cesara io ho indirizzato alla Prefettura e alla presidente della cooperativa che gestisce il Cas una lettera per denunciare una situazione oggettivamente difficile, con i problemi poi risolti all'elettricità, al riscaldamento, con i poket money che non vengono elargiti da quattro mesi. Queste persone, lo dico chiaramente, non hanno mai creato problemi, molti lavorano in aziende del territorio. Vanno rispettate, ascoltate e capite: questo è quello che fa un buon cristiano”, così don Stefano.