Sanità - 05 novembre 2025, 12:02

48 ore "di passione": oggi scioperano i medici, domani i farmacisti

Studi chiusi oggi dalle 8 alle 20 e disagi anche negli altri ambiti sanitari. Domani incroceranno le braccia circa 60.000 dipendenti e collaboratori di oltre 18.000 farmacie

Si preannunciano due giornate nere per la sanità italiana, con una doppia mobilitazione che colpirà prima gli ambulatori e poi le farmacie. Un doppio sciopero nazionale che provocherà inevitabili disagi per i cittadini, seppur nel rispetto delle prestazioni indispensabili.

Oggi servizi sanitari garantiti solo per le urgenze

La prima protesta è scattata oggi, mercoledì 5 novembre. A incrociare le braccia sono i medici di medicina generale aderenti allo Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani). L'impatto maggiore si avrà sugli studi dei medici di famiglia (assistenza primaria), che rimarranno chiusi per 12 ore, dalle 8 alle 20. Ma lo sciopero è articolato e coinvolge diverse branche della medicina territoriale.

La continuità assistenziale (ex guardia medica) si asterrà dal lavoro dalle 20 alle 24. Si fermeranno per l'intera giornata (dalle 00.01 alle 23.59) anche i medici dell'emergenza sanitaria territoriale (118) e quelli dell'assistenza negli istituti penitenziari. Infine, incroceranno le braccia dalle 8 alle 20 anche i medici dei servizi territoriali.

Saranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: tra queste, le visite domiciliari urgenti, l'assistenza ai malati terminali, il soccorso urgente del 118 e i servizi minimi per tossicodipendenza, igiene pubblica e mentale.

Le motivazioni, come spiegato dal presidente nazionale Snami Angelo Testa, sono profonde. I medici protestano contro il ruolo unico, visto come la fine dell'autonomia professionale e un tentativo di trasformare il medico in un "semplice ingranaggio amministrativo". Chiedono inoltre tutele reali per la genitorialità e una drastica sburocratizzazione della professione, lamentando una digitalizzazione inefficiente che sottrae tempo alla cura.

Domani serrande giù nelle farmacie

I disagi, però, non termineranno oggi. Per domani, giovedì 6 novembre, è infatti proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori delle farmacie private convenzionate.

La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, coinvolgerà circa 60mila dipendenti e collaboratori di oltre 18mila farmacie. Al centro della protesta c'è la richiesta del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto da mesi, e lo stallo delle trattative con Federfarma.

I sindacati chiedono non solo un adeguamento economico, ma anche una maggiore valorizzazione del ruolo del "farmacista di comunità", figura ritenuta sempre più centrale per la consulenza e la prevenzione sul territorio. Anche in questo caso, saranno garantiti i servizi essenziali.

Gabriele Massaro