Attualità - 27 ottobre 2025, 11:00

Innovazione e identità storica: Lagostina sempre più simbolo del Made in Italy FOTO

L'azienda di Omegna ha aderito anche quest'anno all'iniziativa "Fabbriche aperte"

Un'azienda in grande salute. È la Lagostina di Omegna, che sabato ha aderito all’iniziativa “Fabbriche Aperte” promossa dalla regione Piemonte. Un fatturato in aumento del 30%, in Italia, in Europa e nel mondo, con i mercati che dà sempre danno fiducia ad uno dei simboli del Made in Italy come Canada, Francia e Usa, ma anche nuovi sbocchi in Cina, a Taiwan ed Hong Kong. Un progetto di rebrading, con il logo storico stilizzato che è tornato quello ufficiale con la scritta Lagostina in stampatello. 

“Vogliamo andare avanti, ma senza dimenticare il passato. Il restyling della nostra identità visiva - le parole dell’amministratore delegato Cristina Santucci - si inserisce in un percorso avviato negli ultimi anni basati su innovazione tecnologica e lancio di nuovi prodotti. Il 2025 è stato un anno di grandi risultati: abbiamo raccolto quanto seminato, raggiungendo tante famiglie in tutto il mondo. C'è una fortissima domanda di pentolame in acciaio che viene prodotto a Omegna, tanto che abbiamo fatto fatica a stare al passo delle richieste. Per questo abbiamo aumentato la forza lavoro, con 30 nuove assunzioni temporanee che speriamo possano diventare definitive”, ha evidenziato la ad di Lagostina.

“Continuiamo la nostra missione, che ci distingue dalla concorrenza da 124 anni. Abbiamo l'innovazione nel nostro dna - così il direttore di stabilimento Fausto Milanesi- perché la nostra missione da sempre è innovare prodotti e processi. Lo abbiamo fatto molto negli ultimi anni, sfruttando gli incentivi dell'Industria 4.0 e 5.0., l'intelligenza artificiale e la robotica: basti pensare che abbiamo 45 robot automatizzati che confidiamo possano diventare 50 nel brevissimo periodo. Il tutto con un occhio di riguardo alle risorse umane, che per noi rappresentano un valore straordinario. Per questo c'è un filo diretto con gli istituti tecnici della provincia, perché abbiamo bisogno di persone formate”, ha concluso Milanesi.

Daniele Piovera