Il Consiglio regionale ha approvato (27 voti favorevoli e 19 contrari) la delibera che adotta il Piano regionale delle attività estrattive (Prae) per il periodo 2024-2034. Un comparto che oggi conta 273 imprese attive, oltre 10.000 addetti diretti. Nel dettaglio, il piano individua 67 poli per il comparto costruzioni e 24 per i materiali industriali, ai quali si aggiungono 46 cave attive fuori polo per le costruzioni e 9 per i materiali industriali.
Per l’assessore alle Attività estrattive, Marco Gallo, ‘’il Prae riguarda soprattutto i comparti degli agglomerati e dei materiali industriali di seconda categoria, che coinvolgono circa 300 aziende censite nella banca dati regionale’’.
Secondo le opposizioni la Regione Piemonte darebbe carta bianca ai cavatori, consentendo loro di estrarre fino al triplo del fabbisogno stimato per i prossimi dieci anni: “Questo piano sembra voler trattenere il settore estrattivo nel XX secolo, piegandosi troppo agli interessi delle imprese”.
Le critiche si concentrano sui numeri del piano, che prevedono un’autorizzazione all’estrazione di oltre 300 milioni di metri cubi di materiali, a fronte di un fabbisogno stimato di 96 milioni di metri cubi per i prossimi dieci anni.