La cornice delle Ville Ponti ha accolto l’Assemblea 2025 della Regio Insubrica, un appuntamento che ha sancito un passaggio simbolico ma al tempo stesso sostanziale: quello della presidenza dalla Svizzera all’Italia. Il Consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi ha infatti ceduto il testimone a Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia, che guiderà la comunità di lavoro per il biennio 2025-2026.
Un evento che ha assunto un valore particolare, non solo perché coincidente con il trentennale di questo organismo transfrontaliero, ma anche per la presenza di numerose autorità istituzionali, tra cui il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il presidente della Provincia Marco Magrini e il prefetto Salvatore Pasquariello. A rimarcare la portata internazionale dell’incontro la presenza degli ambasciatori Roberto Balzaretti, rappresentante elvetico in Italia, e Gian Lorenzo Cornado, ambasciatore d’Italia in Svizzera.
Il presidente uscente, Norman Gobbi, nel suo discorso di saluto, ha tracciato il solco dell’attività svolta negli ultimi anni: «Questa assemblea celebra trent’anni di impegno tangibile – ha specificato – con risultati che hanno trasformato i confini in un ponte. Abbiamo tracciato insieme destini e destinazioni comuni. La Regio ha favorito soluzioni condivise che hanno innescato cooperazione e crescita: come i progetti volti alla riduzione dello squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, o i lavori diplomatici che hanno favorito la conclusione del progetto Alptransit».
Accogliendo la presidenza, Massimo Sertori ha scelto di sottolineare da un lato la sua esperienza, dall’altro la necessità di consolidare le basi poste dal suo predecessore: «Questa è la terza volta che divento presidente della Regio, comincio ad averne esperienza. L’importanza di questo organismo che unisce un territorio comune è evidente. La mia presidenza sarà in totale continuità con quella di Gobbi, con cui lavoriamo insieme da anni».
L’Assemblea ha rappresentato anche un momento di riflessione e progettualità. Sono stati approvati i bilanci e i preventivi per il nuovo biennio e si è discusso del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021-2027, fondamentale per finanziare iniziative congiunte in ambito economico, turistico, ambientale e infrastrutturale.
Di grande interesse anche la presentazione del progetto “Città dei Laghi”, illustrato dall’architetto Francesco Rizzi, che mira a costruire un atlante condiviso dell’area insubrica. Un’iniziativa di mappatura che testimonia come la collaborazione non sia solo istituzionale, ma anche culturale e scientifica, con l’obiettivo di valorizzare un territorio che vive e prospera grazie alla sua natura transfrontaliera.
La Regio Insubrica, fondata nel 1995, conferma così il proprio ruolo di piattaforma di dialogo tra le comunità di confine, un laboratorio in cui Varese e la Lombardia si confrontano e collaborano con il Ticino e gli altri territori alpini. Il passaggio di consegne avvenuto a Varese non è soltanto un cambio di presidenza: è il segno tangibile della volontà di rafforzare quel ponte invisibile che unisce due Paesi e le loro comunità, superando le barriere del confine per costruire un futuro condiviso.