Cultura - 26 agosto 2025, 10:29

A Verbania Angelo Micheli presenta “L’arte della progettazione”

Giovedì 11 settembre a Palazzo Viani Dugnani la conferenza dell’architetto e l’inaugurazione della mostra “Le sculture dell’ozio”, visitabile fino al 12 ottobre al Museo del Paesaggio

Un doppio appuntamento tra architettura e arte inaugurerà la nuova stagione espositiva del Museo del Paesaggio di Verbania. Giovedì 11 settembre, alle ore 18, a Palazzo Viani Dugnani si terrà la conferenza “L’arte della progettazione” con protagonista Angelo Micheli, architetto e scultore che ha firmato progetti di rilievo internazionale e che parallelamente porta avanti una ricerca artistica personale.

L’incontro sarà l’occasione per inaugurare la mostra “Le sculture dell’ozio”, a cura della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti di Novara e Vco in collaborazione con il Museo del Paesaggio. L’esposizione resterà visitabile fino al 12 ottobre (tutti i giorni 10-18, chiuso il martedì) ed è inclusa nel biglietto d’ingresso al museo.

Micheli, laureato al Politecnico di Milano, ha fondato il collettivo di design sperimentale Solid, collaborato con il gruppo Memphis e con Ettore Sottsass, e dal 1988 al 1998 è stato partner dello Studio De Lucchi. Oggi è Managing Director di AMDL CIRCLE, coordinando progetti per realtà come Enel, Hermès, UniCredit e Alitalia. Tra i lavori più noti figurano il Padiglione Zero di Expo 2015, la Biblioteca di Storia dell’Arte della Fondazione Cini a Venezia e il Museo della Pietà Rondanini. Ha inoltre insegnato in diversi atenei, tra cui lo IUAV di Venezia e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino.

Accanto all’attività di progettazione, Micheli coltiva la passione per la scultura, nata quasi per caso: "La curiosità per la scultura – racconta – mi ha spinto in un momento di ozio a scolpire. Ho iniziato con un cipresso che avevo davanti agli occhi, poi una capra, il corpo umano, parti di me stesso e corpi femminili. L’ozio mi ha permesso di pensare e dare forma alla curiosità. Queste sculture non sono provocatorie, ma nella loro semplicità trovano forza e stupore".

a.f.