Ambiente - 19 luglio 2025, 11:54

Camosci al Mottarone, braccio di ferro tra Comprensorio Vco 1 e Guardie provinciali

Contestata l'immissione degli ungulati e elevata una sanzione amministrativa ma il Compresorio caccia dice: ''Nessun illecito''

E’  braccio di ferro tra Comprensorio Vco 1 e la Polizia provinciale  sul piano che prevede l’abbattimento dei mufloni e l’inserimento di camosci in un’area del Mottarone. Un braccio di ferro sconfinato in contrasti e denunce.

Secondo Ispra (Istituto Superiore per la ricerca e ricerca ambientale), in quell’area i mufloni non ci dovrebbero stare: pertanto vanno eradicati per dare spazio ai camosci.

Un compito affidato al Comprensorio caccia Vco 1, sul cui territorio c’è il Mottarone. Operazione per la quale il Comprensorio ha avuto il via libera da una Delibera regionale lo scorso marzo.

‘’Operazione  - spiega Riccardo Maccagno, comandante della Polizia provinciale – che era subordinata a due pareri di Ispra. Che ha detto al Comprensorio Vco 1 che nella stagione venatoria 2024-2025 e 2025-2026 doveva prelevare il 50 per cento della consistenza dei mufloni, considerata una specie non compatibile in quella zona del Mottarone. Il problema è che Vco 1 ha contato molti meno mufloni rispetto agli anni precedenti: 110 rispetto ai precedenti 180 e, di conseguenza, non hanno prelevato il 50 per cento ma solo il 22-23 per cento. Quindi Vco 1 è venuto meno alla prescrizione del 50 per cento. E noi glielo abbiamo contestato! Pertanto non potevano ottemperare all’immissione di camosci’’.

 Ma Bruno Campagnoli, presidente di Vco 1, spiega che la ‘’proposta di avviare una coesistenza tra camosci e mufloni al Mottarone è partita dal Comprensorio. Per questo facciamo ogni anno un piano di abbattimento degli esemplari censiti, che in realtà non è un numero reale perché ovviamente ce ne sono molti di più. L’anno scorso ne avevamo censiti un centinaio, quest’anno una novantina. Abbiamo presentato alla Regione un piano di abbattimento del 50 per cento ma il problema è prenderli ed infatti ne abbiamo presi solo 29 sul totale previsto. Peccato che la polizia provinciale ci abbia fatto il verbale per non aver rispettato il piano. Il discorso è che il piano noi dovremmo portarlo a compimento a fine dell’operazione prevista in due anni che con la proroga diverranno tre’’.

Maccagno rimarca come la polizia provinciale ‘’avesse mandato una nota di diffida, dicendo che non si poteva procedere all’immissione. Loro invece loro hanno comunque liberato i camosci, compiendo un’ infrazione amministrativa. In questo contesto si è inserito il fatto che Vco 1 si è fatto fare un altro parere da Ispra, che ha scritto che visto che gli animali erano stati catturati si poteva procedere alla liberazione, nonostante il parere precedente diverso. Cosa sostenuta dalla stessa Regione, telefonicamente. Peccato che la norma dica che l’immissione è autorizzata con una delibera della Giunta regionale. Quindi l’atto doveva essere recepito da una nuova Dgr.  Ma Vco 1, nonostante ciò, dieci giorni dopo ha fatto arrivare altri sei camosci cosicché noi abbiamo disposto il sequestro contestando la sanzione amministrativa e anche l’immissione precedente. Ma loro i camosci li hanno comunque liberati, per cui abbiamo informato l’autorità giudiziaria’’.

Però Campagnoli non ci sta: ‘’Il nostro avvocato ha contestato i verbali della Provincia, che non li ha annullati. I verbali non sono validi perché non c’è alcun illecito amministrativo e questo lo abbiamo detto anche alla Procura della Repubblica. Alla quale già noi avevamo fatto un esposto perché dopo che avevamo rilasciato i camosci la Polizia ce li aveva sequestrati’’ .

Renato Balducci