Con un anonimo sms riguardante una (inesistente) pre-autorizzazione all’acquisto e l’indicazione di un numero cellulare da contattare per ottenere assistenza; così è iniziata la truffa informatica ai danni di un’ignara donna residente dell’Ossola, prima raggirata fraudolentemente e poi truffata dall’interlocutore che era riuscito ad accedere all’internet banking della vittima.
Resasi conto della truffa che, al momento della denuncia, ammontava a oltre 2.500 euro, la signora si è rivolta alla Polizia di Frontiera di Domodossola per denunciare il fatto. Grazie al tempestivo intervento degli operatori di polizia, la condotta delittuosa è stata interrotta e la vittima rimborsata dell’intera somma sottratta.
L’episodio descritto non è che l’ultimo di una lunga serie di truffe informatiche a danno della cittadinanza della provincia del Verbano Cusio Ossola che, nel solo mese di giugno 2025, ha denunciato alle forze di polizia ben 87 episodi truffaldini commessi a mezzo di raggiri telematici. Le truffe più comuni, su cui si invita alla massima attenzione, riguardano gli acquisti online fraudolenti su piattaforme fasulle, le richieste di donazioni da parte di finti enti o la sottrazione di dati personali tramite email, telefonate e Sms ingannevoli, con lo scopo di accedere ai conti bancari o ai portafogli digitali delle vittime.
In quest’ultimo ambito, le tecniche usate solitamente riguardano email false, telefonate truffaldine, sms ingannevoli e la falsificazione dell’identità, talvolta anche fingendosi persone care alla vittima, ovvero professionisti di specifici settori, financo qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine.Polizia di Stato invita tutta la cittadinanza ad un uso consapevole delle piattaforme digitali adottando alcune accortezze per evitare truffe o raggiri. In primo luogo, bisogna sempre verificare la provenienza delle email/sms/telefonate, non bisogna avere fretta nel concludere le operazioni e si devono approcciare le proposte particolarmente vantaggiose con cauta diffidenza. Inoltre, le pagine web su cui si fanno acquisti o i numeri di telefono indicati per fornire servizi devono essere confrontati con le recensioni di altri utenti o a mezzo di approfondite ricerche.
I dispositivi che si utilizzano per gli acquisti in rete devono essere sempre aggiornati, specialmente i software cd. anti-virus. Infine, i propri dati personali sono il bene di cui il moderno utente di internet deve essere maggiormente geloso; quindi, deve dimostrarsi estremamente restio e parco nel condividerli in rete.A conclusione, dato che chiunque può cadere in questi sofisticati raggiri, non bisogna cedere allo sconforto e al senso di vergogna quando si scopre di essere le vittime di una siffatta condotta, ma rivolgersi prontamente alla Polizia di Stato o ai Carabinieri e ai propri istituti bancari. Infatti, un intervento tempestivo, come nell’episodio di cronaca esposto in argomento, spesse volte può essere risolutivo per il cittadino e portare ad eccellenti risultati investigativi per gli operatori di polizia.