Attualità - 02 luglio 2025, 09:20

Casa della Resistenza: "Preoccupati per la normalizzazione della guerra totale"

L'associazione verbanese: "Ci impegneremo ancora di più per promuovere occasioni di incontro e dibattito sui temi di attualità"

“L’associazione Casa della Resistenza unisce la propria voce a quella di associazioni e cittadini che in questi giorni hanno espresso estrema preoccupazione per l’aggravamento delle tensioni internazionali e per l’uso indiscriminato della guerra come strumento di risoluzione delle controversie”. 

Così, in una nota, l’associazione verbanese. Che prosegue: “La nostra associazione è stata di recente impegnata nelle iniziative di commemorazione per l’anniversario degli eccidi di Fondotoce e Baveno del giugno 1944. Come ogni anno, la ricorrenza commemorativa di quei crimini di guerra nazifascisti è anche l’occasione per riflettere sulla contemporaneità e sulle sue radici storiche. Numerose, quindi, tra gli oratori ufficiali e i cittadini intervenuti, sono state le condanne per le gravi violazioni del diritto internazionale compiute nei giorni scorsi, frutto di visioni politiche che rigettano la diplomazia e che sovente si fondano su assiomi di nazionalismo esasperato. Il pensiero è corso non solo alla terribile escalation del conflitto in Iran, ma anche ad altri gravi atti che negli ultimi anni hanno turbato il contesto internazionale: dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa all’azione terroristica di Hamas contro la popolazione israeliana, fino ai crimini di guerra che il governo israeliano continua a perpetrare contro la popolazione palestinese. Tutte queste azioni hanno contribuito a normalizzare il ricorso alla guerra totale, con il coinvolgimento diretto delle popolazioni civili. Ne è un esempio l’autentico disastro umanitario che sta sconvolgendo la popolazione palestinese e che si accompagna a una brutalizzazione del conflitto e del linguaggio pubblico utilizzato dai leader dello Stato di Israele e degli Stati Uniti d’America”.

Si legge ancora nella nota della Casa della Resistenza: “Attraverso attività culturali e didattiche, la nostra associazione si è posta sin dalla sua nascita l’obiettivo di promuovere i valori di libertà, giustizia, democrazia e pace. Lo hanno voluto i nostri soci fondatori, tra cui figurano le associazioni partigiane, dei deportati e dei perseguitati dal nazifascismo. Il simbolo della nostra associazione si richiama ai colori dei fazzoletti delle formazioni partigiane e include l’emblema dei deportati nei lager nazisti, la bandiera della pace e la bandiera dell’Unione Europea con quella italiana al suo centro: sono elementi non soltanto simbolici, ma che vogliono esprimere un preciso intento programmatico. Intendiamo pertanto ribadire la necessità di un serio dibattito pubblico su alcuni principi che riteniamo fondamentali, a partire dal valore della pace e dalla centralità del diritto internazionale, per la risoluzione dei conflitti”.

“Non possiamo – proseguono - non assistere con preoccupazione, inoltre, alla totale impotenza dell’Unione Europea, ancora una volta divisa, priva di un orientamento comune e ben lontana dal rappresentare un forte e credibile attore diplomatico e di moderazione a garanzia della pace internazionale. Per questi motivi, riteniamo necessario ravvivare una riflessione attorno al superamento dei nazionalismi, che non solo alimentano i conflitti in corso, ma che in Europa frenano ogni possibilità di completare il progetto espresso sin dal 1941 dagli antifascisti al confino di Ventotene: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni. Un progetto europeista fondato sulla pace e sulla giustizia sociale”.

“La nostra associazione si impegna soprattutto a promuovere lo studio e la conoscenza della storia contemporanea, con particolare attenzione all’antifascismo, alle guerre del Novecento, alle resistenze al nazifascismo e al dopoguerra europeo. Lo facciamo per comprendere il presente e per contestualizzare meglio quanto sta avvenendo nel mondo. Intendiamo quindi metterci a disposizione per creare ulteriori occasioni di incontro e dibattito attorno a queste tematiche. Lo faremo il prossimo autunno, ad esempio, con un grande convegno e con iniziative rivolte agli studenti per approfondire il tema dell’uso, dell’abuso e delle manipolazioni delle immagini fotografiche nelle guerre del Novecento e nei conflitti contemporanei: una tematica quanto mai attuale. Non mancheranno – conclude l’associazione - infine, occasioni per tentare di riportare il tema della pace al centro del dibattito pubblico, in un richiamo costante all’articolo 11 della Costituzione italiana, ai valori antifascisti della nostra democrazia e al progetto europeista volto al superamento dei nazionalismi”.

l.b.