Sanità - 18 maggio 2025, 10:00

Nursind Piemonte: "Molto non è stato fatto, tanto non ha avuto seguito e parecchio è rimasto inascoltato"

Il sindacato infermieristico sulle criticità del settore: "Non sappiamo se sarà fatto ma ad oggi non siamo stati coinvolti nella condivisione di alcun documento relativo al piano socio sanitario"

Sino ad oggi, ci siamo posti in modo costruttivo e collaborativo per condividere e partecipare attivamente con la finalità di poter dare risposte alle molteplici criticità che affliggono il nostro sistema sanitario regionale e contestualmente ai professionisti che lo fanno funzionare, consapevoli che i problemi sono complessi e non di facile soluzioni. 

Sono molti i temi a tale proposito.

L’emergenza territoriale e quindi dal personale 118

Ancora oggi non è stato possibile avere un incontro con la direzione regionale sanità in merito alla riorganizzazione del sistema e l’eventuale passaggio dei dipendenti ad azienda zero, oltre ad affrontare le tante criticità che ancora permangono nel limbo di situazione di cui non si conosce il futuro e del tutto inadeguata.

Il 09 aprile avevamo concordato e firmato un verbale di confronto che prevedeva un incontro il 5 maggio, accordo disatteso senza giustificazioni che nei giorni scorsi abbiamo sollecitato.

In merito all’annosa questione degli algoritmi invece, nonostante l’impegno politico fosse quello di avere una delibera regionale, come avevamo richiesto e come ci era stato rassicurato, ancora oggi non se ne vede traccia. Anche su questo non vi sono chiarimenti che abbiamo richiesto.

Carenza personale infermieristico

E’ nota la carenza , come lo sono i numeri, non sono invece note le strategie che abbiamo chiesto più volte di affrontare, elencando quelle che sono le maggiori criticità che richiedono azioni mirate anche attraverso focus specifici sulla carenza di personale infermieristico e l’impatto sui servizi. Nonostante fosse stato condivisa come necessità, anche questo è rimasto sulla carta.

Risorse extra tetto di spesa specificatamente assegnate per implementare il personale

Abbiamo chiesto alle aziende e di conseguenza alla regione di conoscere, nell’ambito della programmazione e reclutamento del personale, l'impiego da parte dell’aziende sanitarie delle risorse specificatamente destinate (D.L. 34 del 19 maggio 2020 e art. 1 c. 274 della Legge di Bilancio 2022) per il potenziamento della medicina territoriale, in particolare dei servizi infermieristici (infermiere di famiglia, assistenza domiciliare integrata e cronici), dei servizi ospedalieri (rianimazioni) ripartite alle aziende.

Parliamo di circa 100 milioni di euro. Risorse che sono in deroga ai vigenti limiti di spesa per il personale e che devono essere utilizzate per le finalità indicate.

Ad oggi, oltre a non averne parlato in ambito regionale, solo una azienda ha ritenuto di dover rispondere ad una legittima richiesta.

Prestazioni aggiuntive

Abbiamo dato disponibilità a prestazioni aggiuntive per l’abbattimento delle liste di attesa purché fossero contestualmente destinate risorse per la carenza di personale. Non è un caso che l’accordo regionale prevedesse anche questo previo confronto e monitoraggio con il sindacato, sia a livello aziendale che regionale. Abbiamo anche in questo caso sollecitato la regione poiché ad oggi, non sappiamo come le aziende hanno utilizzato le risorse ripartite, Sappiamo invece che in molti casi si continua a chiedere prestazioni oltre l’orario senza retribuirle.

Abbiamo richiesto inoltre di ripartire i 3 milioni di euro previsti da decreto mille proroghe, risorse da destinare a prestazioni aggiuntive per carenza di personale come recita la norma ma anche in questo caso ancora nessuna risposta. 

Autorizzazioni alle Reinternalizzazioni

Manca l’impegno, almeno per ora, preso dal presidente e sancito da un accordo di un incontro entro il mese di maggio con i rappresentanti del mef per l’autorizzazione dell’incremento dei limiti di spesa per il personale, extra tetto.

Aggressioni

Sono stati ripartiti, almeno a quanto dichiarato ma ad oggi non ne abbiamo contezza, sei milioni di euro alle aziende sanitarie da investire per contrastare il fenomeno delle aggressioni. Ad oggi , non sappiamo come queste risorse, sono state spese o come saranno spese, tranne alcune sporadiche azioni in qualche contesto territoriale.

Confronto regionale progetti di riorganizzazione utilizzo fondi pnrr

Ci aspettiamo l’apertura di un confronto in merito, previsto anche dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Abbiamo chiesto in questo ambito la situazione circa l’apertura delle cot, delle case e degli ospedali di comunità che ad oggi non conosciamo.

Piano socio sanitario

In ultimo, non sappiamo se sarà fatto ma ad oggi non siamo stati coinvolti nella condivisione di alcun documento relativo al piano socio sanitario. 

La nostra disponibilità rimane dichiara francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, purché si affrontino i temi sollevati, si diano risposte alle richieste avanzate, si rispettino e si rendano esigibili gli accordi, ed infine si intervenga con azioni concrete. 

Auspichiamo di trovare apertura non solo con le parole ma anche con i fatti perché altrimenti il confronto diventa sterile ed inutile per chi deve dare risposte a coloro che rappresentano,

In caso contrario non esiteremo ad attivare tutte le forme di protesta che riterremo opportune.

Francesco Coppolella 

NurSind Piemonte Segreteria Regionale

c.s.