A poco meno di un mese dall’interruzione della linea ferroviaria Domodossola-Milano, appaiono ormai sempre più chiari i disagi di pendolari, turisti o viaggiatori che quotidianamente devono spostarsi tra il Vco e il capoluogo lombardo. E, come se non bastasse la mancanza di treni, chi si sposta in auto deve fare i conti con una rete stradale in condizioni disastrose. A raccontare l’impresa che un viaggiatore deve affrontare per quello che dovrebbe essere un semplice spostamento tra Domodossola e Milano, una giovane domese che pochi giorni fa si è recata in città.
“Lo scorso fine settimana sono stata a Milano per una tranquilla giornata in famiglia – racconta – e mi sono resa conto delle effettive difficoltà che quest’estate pendolari e turisti devono affrontare ogni giorno”. Questo il resoconto del viaggio:
“Ho deciso di andare a Milano in treno, per poi tornare in auto dopo aver raggiunto altre persone. La mattina mi sono dunque recata in stazione a Domodossola, da dove partono gli autobus sostitutivi diretti ad Arona. Da lì, poi, è possibile proseguire in treno fino a Milano. Un viaggio che dura circa tre ore (a fronte dell'ora e 40 di normale percorrenza in treno), creando non pochi disagi soprattutto ai pendolari.
La situazione, purtroppo, non migliora se si sceglie di spostarsi in auto. Dopo gli innumerevoli cantieri che si incontrano sull’autostrada A26, si giunge su una superstrada del Sempione che versa in condizioni più che disastrose. Soprattutto a causa dei lavori che proseguono da mesi (se non addirittura da anni) in diversi tratti, comportando così corsie uniche e uscite obbligatorie. Per non parlare dell’infinito cantiere del ponte all’altezza di Anzola, che costringe gli automobilisti ad uscire dalla superstrada per percorrere un tratto di strada ormai rovinata, con buche decisamente pericolose. Infine, per non farci mancare nulla, anche il problema dell’incuria della vegetazione: sono passata sulla superstrada appena dopo un violento temporale, che ha spezzato molti rami che sono finiti proprio in mezzo alla carreggiata – lungo tutta la tratta tra Anzola e Domodossola - causando code e pericoli per gli automobilisti”.
“Per me si è trattato di un viaggio occasionale – sottolinea la nostra lettrice – ma mi ha portato ad una riflessione: come può essere sostenibile, una situazione del genere, per i numerosi pendolari che ogni giorno devono spostarsi tra Domodossola e Milano? E, allo stesso tempo, come possiamo aspettarci che i turisti lombardi decidano di venire a visitare Domodossola, le nostre valli o il lago Maggiore se devono fare i conti con innumerevoli ostacoli?”.