Canticchiano gli alpini con i badili in mano. Le schiene ricurve movimentano le pietre, la ghiaia e la fanghiglia che ha invaso le strade e gli scantinati di Macugnaga tra il 29 e il 30 giugno scorsi. Dall’alto, la parete est del Monte Rosa, coi suoi ghiacci perenni, vigila immobile sul lavoro delle decine di volontari di Protezione Civile accorsi in aiuto della popolazione locale.
La poderosa macchina degli interventi, gestita dal Coordinamento regionale di Protezione Civile, vede quotidianamente impiegati numerosi volontari provenienti da tutto il Piemonte che, a braccia o grazie all’ausilio di macchine per il movimento terra, stanno cercando di sgomberare nel più breve tempo possibile gli edifici e le strade invase dal fango e dalla ghiaia.
Fra loro, ben identificati dalla Penna Nera in gomma posta sul caschetto, vi sono i Volontari del Gruppo di Protezione Civile della Sezione A.N.A. di Domodossola insieme agli omologhi della Sezione di Intra.
La velocità, in questo ambito, gioca un ruolo di fondamentale importanza: bisogna cercare di mettere al più presto in sicurezza il paese per scongiurare un eventuale aggravamento della situazione che potrebbe essere causato da nuove perturbazioni e, dato non meno urgente, è necessario ripristinare un regime di normalità per tentare di salvare la stagione turistica appena iniziata.
Salvatore Attinà, coordinatore del Gruppo di Protezione Civile Alpina, è presente sul campo insieme ai suoi uomini gestendo gli aspetti logistici e organizzando efficacemente il lavoro.
Le Penne Nere sono state impiegate inizialmente nel confezionamento dei sacchetti di sabbia da distribuire alla popolazione e, successivamente, nello sgombero di strade e scantinati.
Il lavoro è risultato particolarmente duro: l’angusta ubicazione dei locali ha reso difficoltoso l’utilizzo di macchine movimento terra e la consistenza dei detriti ha impedito l’impiego di pompe idrovore.
È stato dunque necessario procedere a mano, asportando all’esterno metri cubi di pietrame e fango che, successivamente, sono stati caricati dalle pale e dagli escavatori sui pianali dei camion.
Cercando di mantenere sempre il sorriso sulle labbra, mossi dalla dedizione che li contraddistingue, gli alpini hanno lavorato alacremente al fianco degli altri volontari e dei cittadini colpiti dall’emergenza.
Quello di Macugnaga, dall’inizio del 2024, è il terzo intervento nell’ambito di emergenze idrogeologiche che hanno colpito il territorio ossolano.
Le Penne Nere sono infatti state mobilitate, con incarichi diversi, negli eventi di Monteossolano e di Bognanco, totalizzando circa 200 ore di lavoro collettivo.
La frequenza di questi episodi e le conseguenze sul territorio, rendono sempre più centrale l’opera dei volontari di Protezione Civile e la collaborazione diretta con le Istituzioni.
Gli Alpini della Sezione di Domodossola impiegati in questo importante servizio dedicano numerosi periodi alle esercitazioni e all’implementazione della loro formazione tecnica al fine di garantire un servizio efficiente, pronto e condotto nel rispetto dei canoni di sicurezza sul lavoro.
In servizio come in congedo, le Penne Nere si dimostrano ancora una volta vigili sentinelle pronte a rispondere alla chiamata del dovere.