È stata all’insegna dell’internazionalità la 56esima edizione della Mostra della Camelia di Verbania, che si è svolta nel weekend, inaugurando la stagione turistica sul Lago Maggiore con un afflusso notevole di visitatori provenienti dall’estero.
Numerose, infatti, le comitive (una decina di pullman) e i turisti individuali inglesi, tedeschi, francesi e svizzeri che hanno oltrepassato la soglia di Villa Giulia. Tanti gli scatti sugli smartphone, poi postati sui social, degli allestimenti con canne di bambù e degli esemplari di camelie come la bianca Vergine di Colle Beato del 1850, gli ibridi del vivaista californiano di origini italiane Nuccio (come la Camelia Nuccio’s Gem degli anni Settanta), o la rossa Bruno Caraffini, botanico di Arona. Tra il pubblico anche quattro amiche di Gallarate che, con abiti d’epoca ispirati alla “Signora delle camelie” di Alexandre Dumas sono arrivate a Villa Giulia per ammirare i loro fiori preferiti: erano Marguerite Gautier con Camille, Kate e Gabrielle.
220 sono state le varietà di camelie esposte. La fioritura, che si presentava ricca come numero di varietà, si è rivelata particolarmente fragile a causa delle recenti piogge. Per questo gli organizzatori hanno dovuto sostituire, prima dell’apertura di domenica, numerosi esemplari esposti.
Molto partecipate, con circa 400 persone, le visite guidate in nove tra giardini, vivai e parchi botanici di Verbania e dintorni, e Orta San Giulio, oltre ai due tour in motoscafo alla scoperta delle ville tra Intra e Suna.
L’abbinamento dei fiori con l’arte e la musica è stato apprezzato con commenti positivi sia per la mostra fotografica e di parole “Oltre il paesaggio” di Romina Emili che per la collettiva degli artisti dell’associazione La Macchia, che, infine, per il concerto “Crossroads” del duo Gelfini-Olzer promosso dall’Associazione musicale Arturo Toscanini con un repertorio di musiche barocche di Pergolesi, Bach, e progressive rock dai Pink Floyd ai Genesis.
Dalle note del Settecento ai sapori del Rinascimento. Il cioccolato, realizzato dall’azienda fiorentina Dolci Creazioni seguendo antiche ricette dell’età dei Medici quando si aggiungevano essenze floreali, ha consentito ai visitatori della mostra della camelia, di assaggiare il “cibo degli Dei” ai sapori dei gelsomini, dei fiori d’arancio e persino delle camelie.
Infine, il legame che si è stretto sabato a Villa Giulia, tra Sanremo città dei fiori e Verbania città dei giardini con la presentazione del volume “Ariston, la scatola magica di Sanremo” con gli autori Luca Ammirati e Walter Vacchino (intervenuto virtualmente da Napoli). Tra i presenti Mirko Zullo in veste di intervistatore e Riccardo Brezza, assessore alla cultura. Tanti gli aneddoti sulla storia dell'Ariston di proprietà della famiglia Vacchino e degli artisti di fama che hanno partecipato al Festival della canzone italiana (dai Duran Duran che lasciarono il teatro in ambulanza per sfuggire dalle migliaia di fan, alla scopa usata da Morandi per pulire il palco dalle rose strappate da Blanco e rimasta come cimelio).
Dichiara il sindaco di Verbania Silvia Marchionini: “Siamo soddisfatti del successo della mostra della Camelia, che nasce dalla collaborazione avuta in questi anni con il Verbania Garden Club per la realizzazione delle manifestazioni floreali, ma soprattutto per la costituzione, insieme alla Società Italiana della Camelia, del “Parco Piero Hillebrand Biblioteca delle camelie” a Villa Maioni”.