Regione - 06 marzo 2024, 08:30

Nuovo anno giudiziario, il Tar va veloce: meno giudici in organico, ma diminuiscono i processi in attesa

Il 2023 si è concluso con 99 ricorsi pendenti in meno ma anche con 11 magistrati in organico anziché 14. Il presidente Prosperi suggerisce: "Giudice unico per la materia legata alla cittadinanza italiana"

Il nuovo anno giudiziario del Tar del Piemonte è partito con la consueta inaugurazione, alla presenza delle istituzioni come la vicepresidente del Senato Anna Rossomando e il presidente del Consiglio di Stato Luigi Mariotti. Presenti anche il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale Raffaele Prosperi ha fatto il punto del 2023, parlando di numeri. "Il 1° gennaio 2023 i casi pendenti erano 2483, al 31 dicembre 2384. C'è stata una diminuzione di 99 ricorsi, pari a una riduzione del 4%. L'ufficio comincia a funzionare: la terza sezione è nata a giugno, e 4 magistrati erano neoassunti quindi hanno lavorato a carico ridotto. A inizio del mio terzo anno di presidenza il Tar Piemonte è nel frattempo radicalmente cambiato: sono solo due i giudici che erano qui da prima e da due siamo tre sezioni, il che permette la specializzazione in tre branche. Parlando di cose negative, anziché 14 magistrati, come determinato dal Presidente del Consiglio nel 2021, siamo 11. Nella mia sezione siamo sul filo del rasoio, essendo in 3, e la scarsità di magistrati rende impossibile i riti accelerati. Aspettiamo ansiosamente l'assunzione dei nuovi magistrati, gli orali sono in corso, si era promessa la data del 1° luglio ma si erano sentite voci di possibili ritardi".

Un plauso, poi alle amministrazioni locali, nella media nazionale per illegittimità dichiarate. "Le istituzioni lavorano bene e correttamente - ha dichiarato - sono in una Regione fortunata, alcune illegittimità ci sono sempre ma penso siano casi fisiologici".

In conclusione, alcune richieste alla politica, in particolare sul tema della cittadinanza e della permanenza degli stranieri extracomunitari in territorio italiano. "Si può sempre fare di meglio - ha concluso Prosperi - chiediamo una legislazione meno farraginosa. Se si richiede la cittadinanza e viene negata, in caso di ricorso per motivi sostanziali si può fare ricorso solo al Tar del Lazio, mentre se è per motivi formali si può fare richiesta nel Tar locale, come per i permessi di soggiorno. Per il riconoscimento della cittadinanza invece si va di fronte al giudice ordinario, per i decreti di espulsione si deve andare da un giudice di pace mentre se l'espulsione è collegata a motivi di sicurezza dello Stato la giurisdizione appartiene al Tar del Lazio. Forse un giudice unico per la materia non guasterebbe".

Francesco Capuano