È stata resa pubblica nei giorni scorsi, la bozza della nuova manovra finanziaria varata dal Governo. All’articolo 50 è spuntata fuori una nuova tassa sulla sanità per i “vecchi frontalieri” (cioè quei lavoratori che rientrano nell’articolo 9 del nuovo Accordo fiscale tra Italia e Svizzera e che pertanto continueranno a pagare le imposte sul reddito solo in Svizzera). In sostanza il Governo vorrebbe chiedere ai "vecchi frontalieri" di contribuire al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale tramite un'imposta annuale che può variare, a discrezione delle due regioni interessate Lombardia e Piemonte, tra il 3% e il 6% del proprio reddito netto annuo.
Questo comporterebbe un esborso mediamente pari ad una mensilità all'anno per ciascun frontaliere.
Contestiamo tale iniziativa sia nel metodo che nel merito:
- per quanto rigiuarda il metodo evidenziamo il mancato coinvolgimento né delle parti sindacali, né del tavolo interistituzionale istituito in seguito all'entrata in vigore del nuovo accordo fiscale nello scorso mese di luglio, disconoscendo così quanto faticosamente otternuto e sottoscritto nel Memorandum d'intesa sul nuovo accordo relativo all'imposizione fiscale dei frontalieri, a salvagiardia dei cosiddetti "vecchi frontalieri".
- nel merito ci limitiamo a considerare come sciagurata l'idea di poter far fronte alla carenza di medici, oramai strutturale nelle aree marginali, con l'istituzione di questo inutile balzello.
Non si pensi infatti. di sistemare le oramai drammatiche condizioni degli ospedali del Vco con mezzi inappropriati senza prevedere un vero e proprio risanamento e riorganizzazione delle condizioni sanitarie in cui versa la nostra provincia.
Così come dichiarato da illustri esponenti della Lega che governanano nelle due regioni interessate che, a loro volta, proseguono imperterriti in azioni di effimero tamponamento delle emergenze della sanità pubblica attraverso l'impiego massicio di medici gettonisti.
Chiediamo con forza di stralciare la nuova e contradditoria norma contenuta nella bozza della prossima legge di bilancio, che prevede un prelievo dal 3% al 6% sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri per avere l’assistenza sanitaria fornendo un elemento in più utile a considerare il Vco, al pari della provincia di Sondrio, come destinatari di unlteriori tutele in forza della loro specificità montana sancita da leggi nazionali e regionali.
Pertanto saremo parte attiva attraverso un emendamento che sarà presentato al Senato dal gruppo IV per il tramite del presidente Enrico Borghi in cui chiederemo che il Parlamento si esprima per togliere la tassa ai frontalieri e sfidiamo la destra a votare questo emendamento.
Il presidente provinciale
ItaliaViva-Vco
Stefano Costa
In Breve
giovedì 05 dicembre
mercoledì 04 dicembre